Architettura religiosa: maneirismo e estilo chão (secoli XVI-XVII) - Cultura Brasil

Architettura religiosa: maneirismo e estilo chão (secoli XVI-XVII)

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I primi edifici religiosi costruiti in Brasile seguivano lo stile tardo-rinascimentale o maneiristica portugues, conosciuto come estilo chao. Questo stile si caratterizzava per le facciate composte da scarse figure geometriche, da frontoni triangolari e da pareti marcate dal contrasto tra la pietra e le superfici bianche, a carattere bidimensionale. La decorazione, in generale, è circoscritta ai portoni, oltre ai ricchi interni.

Le prime chiese brasiliane erano composte da una o tre navate a pianta rettangolare e da finestre semplici, oltre alla facciata rettangolare o quadrata con un frontone triangolare; spesso avevano una o due torri laterali. A partire dal XVII secolo, iniziarono ad apparire i primi frontoni decorati con capitelli a carattere maneirista. I principali modelli di chiese coloniali di questo primo periodo, furono le chiese di Sao Roque e Sao Vicente de Fora di Lisbona.
Attualmente, esistono pochi esemplari di questo stile architettonico, buona parte di questi edifici fu alterata o, addirittura, distrutta.
Esempi rari di architettura religiosa quinhetista, sono la Igreja Matriz de Sao Cosme e Sao Damiao de Igarassu e la Igreja da Graça ad Olinda, quest'ultima, fu costruita nell'ultimo quarto del XVI secolo; presenta una facciata maneirista ispirata alla Igreja de Sao Roque di Lisbona. L'architetto della chiesa portoghese, Fra Francesco Dias, realizzò vari progetti di edifici destinati al culto in Brasile, tutti legati dal medesimo stile architettonico.
Igreja da Graça, Olinda
Già nel XVI secolo, i gesuiti costruivano chiese e collegi in regioni isolate per promuovere la conversione degli indigeni al Cristianesimo. Alcuni esempi importanti di chiese gesuite dei primi periodi della colonizzazione, sono quelle di: São Pedro d'Aldeia (RJ), Nova Almeida (ES), Embu (SP) e la Capela de São Miguel a São Miguel Paulista (SP), tutte risalenti al XVII secolo o all'inizio del XVIII secolo.
Nella metropoli di San Paolo, sorta intorno ad un nucleo gesuita, la facciata seicentesca dell' antica chiesa, fu ricostruita fedelmente rispettando un'iconografia molto antica. La facciata porta i tratti seicenteschi del primo stile chao, incluso il frontone triangolare. 
A Rio de Janeiro, invece,  l'importante chiesa gesuita del Morro do Castelo, costruita nel 1567, fu demolita nel 1922 a causa del piano di urbanizzazione dell'area dove era localizzata. Anche la chiesa ed il collegio gesuita di Santos furono demoliti nel XIX secolo, tuttavia sono pervenuti i disegni e le piantine degli edifici.
Nonostante ciò, vaire chiese del XVII secolo, a carattere maneirista, ancora sopravvvivono in Brasile. Un esempio è la chiesa del Mosteiro de Sao Bento do Rio de Janeiro, costruita tra il 1633 ed il 1677 seguendo un progetto del 1617. La facciata è composta da forme geometriche, con un frontone triangolare, affiancato da due torri simili a quelle della Igreja de Sao Vicente de Fora de Lisboa. Un altro esempio, è la  Catedral de Salvador, risalente al 1652, recante una facciata maneiristica con capitelli e torri, caratteristiche che richiamano la chiesa gesuita di Coimbra. L'interno, con un'unica navata, cappelle laterali e transetto poco profondo, richiama Sao Roque de Lisboa.
Catedral de Salvador, facciata
















Catedral de Salvador, interno

Nel XVII secolo, furono realizzate chiese che, a prescindere dal non seguire le tipiche piante curve barocche, presentavano facciate scenografiche che fuggivano dalle rigide forme anteriori. Un importante esempio è la Igreja do Convento Franciscano de Cairu, a Bahia, costruita a partire dal 1654. L'ingresso della chiesa ha un porticato formato da cinque archi, con due piani superiori collegati tramite scale e, quest'ultime, affiancate da volte. Il frontone della chiesa, contiene una nicchia con l'immagine di Santo Antonio, e la torre unica della chiesa si trova lontana dalla facciata. Questo schema di facciata, il cui prototipo maneirista potrebbe essere quello della chiesa francescana di Ipojuca, divenne un modello nel Nordest, ispirando, tra le tante, le chiese dei conventi francescani di Paraguaçu, Olinda, Igarassu e Joao Pessoa, quest'ultimo costruito nel XVIII secolo con una facciata riccamente decorata.
Igreja do Convento Franciscano de Cairu, Bahia
I conventi francescani nordestini erano caratterizzati dalla presenza di un nobile chiostro di due piani (datato XVIII secolo), frequentemente decorato con mattonelle portoghesi. All'ingresso dei conventi, un ampio sagrato con un crocifisso enfatizzava l'imponenza e l'importanza urbanistica dell'insieme. Queste caratteristiche architettoniche comuni, portarono alcuni studiosi a raggruppare tali conventi all'interno di una scuola specifica, la "escola franciscana do nordeste".
A Salvador, nella seconda metà del XVII secolo, furono costruite alcune chiese conventuali maestose, attribuite al frate Macario de Sao Joao: quella del Mosteiro de Sao Bento e quella del Convento de Santa Tereza, quest'ultima molto simile al Convento dos Remedios de Evora in Portogallo. Queste chiese sono identificabili da una navata unica con cupola sul transetto, un modello poco usato nel Brasile coloniale.
Mosteiro de Sao Bento, Salvador

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