João da Cruz e Sousa: biografia - Cultura Brasil

João da Cruz e Sousa: biografia

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cruz-e-sousaJoão da Cruz e Sousa nacque a Nossa Senhora do Desterro, il 24 novembre del 1861, era figlio degli schiavi libertini Guilherme da Cruz, muratore, e Carolina Eva da Conceiçao. Sin da piccolino, ricevette un’educazione invidiabile, grazie al contributo del suo ex signore Guilherme Xavier de Sousa, del quale, per riconoscenza, adottò parte del cognome. La moglie di Guilherme, Dona Clarinda Fagundes Xavier de Sousa, in particolare, non avendo figli a cui badare, si interessò del piccolo Joao. Lo scrittore, imparò, così, il francese, il latino, il greco, oltre la matematica e le scienze insegnategli da un grande professore, il tedesco Fritz Muller. A soli sette anni, iniziò a comporre versi, mentre ad otto, iniziò a declamarli in aule e teatrini. Nel 1871, s’iscrisse al Colegio Ateneu Provincial Catarinense, dove studiò per 5 anni.
Nel 1877, Cruz e Sousa dava lezioni private e pubblicava i propri versi sui giornali della provincia. Quattro anni più tardi, fondò, con Virgilio Varzea e Santos Lostada, il giornale letterario Colombo e girò per varie città brasiliane con la Companhia Dramática Julieta dos Santos. Durante questo periodo, si avvicinò alla letteratura di: Baulelaire, Leconte de Lisle, Leopardi, Guerra Junqueiro e Antero de Quental.
Nel 1881, Joao diresse la testata Tribuna Popular, tramite la quale combatté la schiavitù e il preconcetto razziale.
Nel 1883, si avvicinò all’allora Presidente di Santa Caterina, Gama Rosa e, l’anno seguente, venne nominato procuratore della repubblica di Laguna, ma fu ostracizzato dai politici di turno per il colore della sua pelle.
Nel 1885, lanciò Tropos e Fantasias, il suo primo libro, realizzato in collaborazione con Virgilio Varzea. Lo stesso anno, diventò direttore del giornale O Moleque.
Cinque anni più tardi, si recò a Rio de Janeiro, dove lavorò come archivista presso la Estrada de Ferro Central do Brasil e collaborò, contemporaneamente, con il giornale Folha Popular. Nel mese di febbraio del 1893, pubblicò Missal (prosa poetica baudelairiana) e, ad agosto, Broqueis (poesie), inaugurando, così, il Simbolismo in Brasile.
A novembre del 1893, si sposò con Gavita Gonçalves, dalla quale ebbe quattro figli, tutti morti di tubercolosi, tale episodio lo portò alla pazzia.
Joao da Cruz e Sousa morì il 19 marzo del 1898, a Curral Novo (attuale Antonio Carlos), in Minas Gerais. Il corpo venne portato a Rio de Janeiro in un vagone destinato al trasporto dei cavalli. Giunto a Rio, venne sepolto nel Cemitério de São Francisco Xavier dai suoi amici, tra i quali c’era José Patricio. Joao rimase a Rio sino al 2007, quando i suoi resti mortali vennero ospitati dal Museu Histórico de Santa Catarina - Palácio Cruz e Sousa, nel centro di Florianópolis.
Cruz e Sousa è stato uno dei “patronos” dell’Academia Catarinense de Letras, seduto al posto n.° 15.
Nel 1905, il suo grande amico e ammiratore Nestor Vitor pubblicò, a Parigi, l’opera maggiore del poeta: Ultimos Sonetos. La critica francese lo considerò uno dei maggiori simbolisti della poesia occidentale.

Opera

Le sue poesie erano caratterizzate da musicalità, individualismo, erotismo, in parte da disperazione, in parte da serenità, oltre ad un’ossessione per il colore bianco. La sua opera, infatti, era piena di riferimenti a tale colore, come la trasparenza, la nebulosità e i brillii. Il Simbolismo, invece, era il prodotto di un mix composto dalle influenze sataniche di Baudelaire e dallo spiritualismo, quest’ultimo fattore, derivato da una nuova fase di vita dello scrittore, era ascrivibile anche alle tendenze dell’epoca.
Nonostante tutto, non mancarono critiche all’opera di Joao: il poeta veniva accusato di essersi estromesso da questioni afferenti la condizione dei neri o la causa abolizionista della schiavitù. Le accuse, tuttavia, non reggevano perchè, escludendo l’ideologia simbolista che fuggiva da questioni sociali, l’autore, in alcune poesie, trattò la condizione degli schiavi neri. Joao, ancora, fu un attivista nella battaglia contro la schiavitù, così come dimostrato dai suoi articoli di giornale, dai convegni organizzati, dalla sua partecipazione alla campagna contro la sottomissione promossa dalla società carnevalesca Diabo a Quatro.
La parola “brancura”, frequente nella sua opera, è bene precisarlo, trascendeva il mero significato afferente il colore per raggiungere una definizione più ampia.

  • 1898 – Evocação (prosa)
  • 1893 - Broquéis (poesia)
  • 1893 - Missal (prosa)
  • 1885 - Tropos e Fantasias (prosa, con Virgílio Várzea)
Opera postuma:
  • 1905 - Últimos Sonetos
  • 1898 - Evocações (prosa)
  • 1900 - Faróis (poesia)
  • 1961 - Outras evocações (prosa)
  • 1961 - O livro Derradeiro (poesia)
  • 1961 - Dispersos (prosa)

Dopo la morte

Dopo la scomparsa del poeta, il Municipio de Florianopolis gli decicò un edificio, si trattava di una struttura che, situata nei pressi dell’abitazione dove Joao fu dato alla luce, ospitava (e ospita), oltre ai suoi resti mortali, anche delle esposizioni interessanti sulla sua vita.
Palacio Cruz e Sousa - Florianopolis

Nel 1998, in occasione dei 100 anni, venne pubblicata Cruz Souza, Obra Completa, un’antologia di 800 pagine. Lo stesso anno, Sylvio Back lanciò un film dove il poeta veniva interpretato dall’attore Kadu Karneiro. Tutti i testi della pellicola erano delle poesie.
A Lages, Santa Catarina, venne istituito il Clube Cruz e Sousa, un punto di riferimento per la promozione della cultura nera, oltre che un grande archivio storico dedicato alla vita dello scrittore.
Nel 2012 Joel Rufino dos Santos pubblicò il romanzo Claros Sussurros de Celestes Ventos, Joao figurava come uno dei protagonisti.

Fonti
  1. Cruz e Sousa (em português) UOL - Educação.
  2. LEMINSKI, Paulo. Cruz e Sousa (s.d.). São Paulo: Brasiliense
  3. Rodrigo Gâmbera. João Cruz e Sousa (em português) R7 Brasil Escola.
  4. EW, Atelaine Normann; FILIPOUSKI, Ana Mariza Ribeiro. Literatura Brasileira e Portuguesa. In: LUFT, Celso et al. Novo Manual de Português. 3. ed. São Paulo: Editora Globo, 1996.
  5. EW, A. N.; FILIPOUSKI, A. M. R., 1996.
  6. COUTINHO, Afrânio; SOUSA, J. Galante de. Enciclopédia de literatura brasileira. São Paulo: Global.
  7. EMINSKI, Paulo. Cruz e Sousa. São Paulo: Brasiliense. Coleção Encanto Radical, n. 24.
  8. MENEZES, Raimundo de. Escritores na intimidade. São Paulo: Livraria Martins Editora, 1949.
  9. E-biografias: http://www.e-biografias.net/cruz_e_sousa/

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