Beija-Flor vince, tra le critiche, il Carnevale di Rio 2015. Perfette anche le altre scuole - Cultura Brasil

Beija-Flor vince, tra le critiche, il Carnevale di Rio 2015. Perfette anche le altre scuole

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E’ la Beija-Flor la scuola vincitrice del carnevale 2015 di Rio de Janeiro, una vittoria che ha sorpreso tutti.
Con un enredo (il tema) basato sul continente africano, la escola ha voluto mettere in risalto il grande valore del popolo di colore, ritenuto uno dei pilastri più solidi del Brasile. Come esempio di tale maestosità, la Beija-Flor ha indicato la Guinea Equatoriale, una nazione che, ad avviso degli organizzatori, è da ammirare per il suo popolo unito e forte, vittima, tuttavia, del dramma della colonizzazione portoghese, una piaga combattuta e vinta dai valorosi guerrieri africani. L’impegno della scuola, dunque, è stato quello di arricchire i carri allegorici con maestosi simboli tipici della cultura africana: teste d’elefante, indigeni guerrieri, idoli africani e santoni.

Il Carnaval 2015 della scuola di Nilopolis, tuttavia, si era aperto con aspre critiche: le maggiori testate giornalistiche, infatti, si sono scagliate contro l’organizzazione, affermando che finanziatore maggiore della sfilata fosse stato proprio Teodoro Obiang Nguema Mbasogo, Presidente della Nuova Guinea. L’autorità avrebbe staccato un assegno da più di tre milioni di euro, accettato senza nessuna remora da parte della escola. L’opinione pubblica, in particolare, non ha condiviso la scelta della scuola, ritenendo inammissibile che una persona in carica da più di 35 anni, accusata, per giunta, di gravi violazioni di diritti umani, possa finanziare un’attività legata ad un momento di pace e aggregazione come il carnevale.
Alla sfilata ha preso parte anche Benigno-Pedro Tang, ambasciatore della Nuova Guinea in Brasile.

 Benigno-Pedro Tang

Alle accuse mosse dalle testate giornalistiche, ha prontamente risposto il Presidente, il quale ha più volte ribadito che i fondi destinati alla scuola non sarebbe usciti dalle casse statali, ma bensì sarebbero stati raccolti dai vari enti culturali. 
Laíla, Presidente da Comissão de Carnaval da Beija-Flor, dal canto suo, ha polemizzato contro le testate giornalistiche, invitandole ad occuparsi di questioni più serie e gravi.
Le critiche, tuttavia, hanno messo in risalto un altro punto dolente: un errore della Beija-Flor sfuggito alla commissione esaminatrice, ossia la presenza di un “burraco” (uno spazio vuoto) nella sfilata.

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Neguinho da Beija-Flor e il presidente della scuola, ignorando le critiche, si ritengono molto soddisfatti del risultato, un obbiettivo che è riuscito a sanare le varie divisioni interne.
La vittoria, inoltre, è riuscita a redimere l’escola da quel 7° posto dell’anno scorso, quando, con l’enredo dedicato a José Bonifácio de Oliveira Sobrinho - meglio conosciuto come Boni, ex direttore generale della Rede Globo - gli organizzatori furono bollati come “puxa saco” (adulatori) della rete televisiva.
Lasciando da parte malcontenti, critiche e pettegolezzi, resta un dato di fatto importante: la Beija-Flor ha conseguito il suo 13° titolo, dopo quello vinto nel 2011 con un tema dedicato a  Roberto Carlos.


Salgueiro, un amaro secondo posto

Un secondo posto per il secondo anno consecutivo, un record che fa soffrire Salgueiro, sempre pronta a studiare, a perfezionarsi e ad investire, ma sempre ad un passo dalla vittoria.
La Scuola di Samba ha dedicato molte energie al suo enredo: la cucina di Minas Gerais. L’ottima culinaria mineira, apprezzata dal Brasile e da tutto il mondo in generale, ha sempre riscosso grande successo. L’escola, sciente di ciò, ha tessuto una trama molto interessante che, partendo dai piatti tipici, ha allargato il raggio d’azione includendo anche la storia e le tradizioni, un’idea ispirata al libro “História da Arte da Cozinha Mineira", scritto da Maria Lúcia Clementino Nunes.
Molto suggestiva la comissão da frente: una coreografia che, sfruttando sapientemente i pochi minuti a disposizione, ha raccontato la storia della regione. Gli indigeni, aiutati da un mantello composto di led, si sono prima trasformati in una pepita d’oro, poi hanno dato vita ad un’immagine della Nossa Senhora do Rosario, per concludere l’esibizione sfoggiando una luminosa bandiera della scuola.

 

Alcuni carri, invece, hanno illustrato i due lati della medaglia mineira: la ricchezza della zona per la scoperta dell’oro e dei diamanti e il caro prezzo pagato dai lavoratori ridotti in schiavitù.

Il delirio dei Mineiros nel sambodromo, tuttavia, c’è stato con l’entrata in campo di una rivisitazione del Trem da Serra da Mantiqueira, un tradizionalissimo treno a vapore che, attualmente, è utilizzato solo per fini turistici. La fantasia della scuola ha trasformato il mezzo a vapore in una caffettiera in smalto rosso affiancata dal rinomato  queijo mineiro.


La sfilata della rossa Salgueiro si è chiusa con un maestoso carro dedicato alla Nossa Senhora do Rosario. Messa da parte la delusione per il 2° posto, l’escola ha promesso di fare meglio, di divertire ancora e, chissà, di vincere nel 2016.


Grande Rio passa in terza posizione

Grande Rio trasforma gli spettatori in bambini con il suo enredo dedicato alle carte, basti assistere all’esibizione della comissão da frente per ricordare con una certa saudade Alice nel Paese delle Meraviglie. Gli artisti, con le loro coreografie, danno spazio anche a dei simpatici giochi di prestigio che rapiscono l’attenzione dei piccoli, ma lasciano a bocca aperta persino gli adulti. Lo show è stato premiato con il Tamborim de Ouro del giornale O Dia. 

Il tema delle carte prende diverse forme e appaiono i simboli associati ai tarocchi, come la morte, i teschi e le figure diaboliche. Un enorme busto di una zingara, con relativa ala al seguito, sorprende per la particolarità dei dettagli.

Carte francesi sui carri e a piedi che, girando, mostrano il loro lato colorato. C’è chi, addirittura, ha visto dei riferimenti alle famose carte di Napoleone, una festa di colori e magia offerta dalla Grande Rio.

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La sfilata si è chiusa con un enorme Jolly sdraiato con gambe ed occhi mobili, qualcosa di stupefacente e ben fatto che ha lasciato il Sapucaì a bocca aperta. Sembrava di rivivere gli anni dell’infanzia, una sfilata che aveva promesso qualcosa di magico ed è riuscita ad accontentare tali aspettative.


Unidos da Tiujuca, da campioni del 2014 a 4° posto

Un 4° posto per i vincitori del Carnevale di Rio 2014, la scuola che ricevette l’approvazione totale per aver ricordato Senna con un omaggio alla velocità. Quest’anno la Tijuca ha costruito un enredo su Clovis Bornay, l’uomo che, con la sua passione per il carnevale, debuttò vittoriosamente nel 1937 e, a partire da quel momento, collezionò continue vittorie, a tal punto da esser diventato ospite d’onore fisso fuori concorso. Persona dotata di bontà e di grande fantasia, fu l’ideatore della presenza del “personaggio illustre” sui carri carnevaleschi.
La scuola di samba, ricordando con saudade l’amico scomparso, ha dato libero sfogo alla fantasia, così come è emerso dalla comissão da frente: un palco mobile che ha riprodotto una stanza da lettura con una libreria. Un lettore, seduto su una poltrona, ha dato vita ai personaggi raccontati nei libri e, di colpo, quella stanza vuota si è riempita di figure di fantasia, dimostrando come la lettura possa essere un fenomeno creativo. Quel lettore era il padre di Clovis e quel bambino era lui, il solo capace di far rivivere tutti i personaggi raccontati dal papà nelle sue sfilate, introducendo in Brasile molti aspetti culturali europei.

Raccogliendo l’eredità di Bornay, la tijuca ha trasformato il sambodromo in una fiera di fantasia e creatività, riempiendo la pista di: Charlie Chaplin; pasticcieri colorati che distribuivano dolci alla folla; draghi e cavalieri che combattevano su torri; scene ambientate sui ghiacci con tanto di pista di pattinaggio e pattinatori annessi.
Clovis è apparso su un carro che riproduceva alla perfezione la terrificante creatura del film Alien.
La Svizzera, patria dei genitori di Bornay, invece, è stata omaggiata con un’ala di figuranti che indossavano i costumi tipici e suonavano il tradizionale corno delle alpi.
Con pochissimi errori, la Tijuca era tra le favorite del Carnaval 2015.


Portela al 5° posto, ci aveva contato sulla vittoria

Amarissima sconfitta per la poderosa scuola di samba. Portela, il cui tema era dedicato ai 450 anni di Rio de Janeiro, ci aveva giurato, aveva creduto nella vittoria. Sono bastati pochi minuti di sfilata e già il sambodromo cantava il suo samba enredo, coprendo addirittura la voce dei giornalisti inviati.
La comissao da frente di Portela ha affascinato con l’arrivo di paracadutisti atterrati perfettamente al centro della pista. Il tempo di posarsi sul suolo e già il carro della commisao era arrivato: una grande aquila posata su un orologio sciolto (un riferimento all’opera di Dalì). Il quadrante era composto da luci a led che davano vita a diversi immagini, ricordando anche Tia Dodò. La donna era una figura leggendaria della scuola: più di 60 sfilate, tutte vissute con entusiasmo ed energia. Dinanzi al carro, l’esibizione di tutti i personaggi tipici del mondo carioca: i serfisti, i bagnanti, il sole, i malandros, i sambistas e, addirittura, un rospo con le farfalle, un grande numero di fantasie che ha impegnato non poco l’organizzazione.

Gli omaggi alla capitale carioca sono continuati con l’arrivo di un grande carro, dove un’aquila prendeva le sembianze del Cristo Rendentore. Si trattava di una struttura altissima, divenuta il simbolo del Carnevale 2015. Le dimensioni erano tali, che è stato necessario abbassare la figura per per permettere il passaggio sotto il ponte in cemento armato dove erano installate le telecamere. Un potentissimo pistone idraulico ha trasformato l’abbassamento in un inchino, quasi a ringraziare il Sapucaì in delirio. Appena l’aquila ha concluso il suo saluto, il sambodromo si è scatenato, uno spettacolo davvero unico.
L’immancabile drone volante a forma di aquila ha vigilato sulla sfilata, porgendo gli omaggi della scuola anche alla tribuna stampa.


La Baia di Guanabara è stata ricordata con una sirena che simulava l’uscita dalle acque. Schermi a led curvi e fontane con zampilli hanno donato maggiore vivacità alla struttura.

Gli sportivi, invece, hanno particolarmente apprezzato la rivisitazione del Maracanà, trasformato in nave spaziale e “scortato” da palloni volanti.
I figuranti, ancora, hanno ricordato i famosi 40°C di Rio, una tematica che ha dato il nome ad uno dei film più famosi di Nelson Pereira dos Santos. Presenti, ancora, sfilanti vestiti da deltaplano e da autovetture, scelta, quest’ultima, pensata per ricreare il traffico del tunnel Rebouças.
Per Portela hanno sfilato anche i vip: Paulinho da Viola, Zeca Pagodinho, Gloria Pires e Carlinhos Brown.
L’esibizione della suola di samba, infine, si è conclusa con un bonde i cui viaggiatori erano i componenti della Velha Guarda.


Imperatriz 6° posto, il tema africano che è piaciuto

L’enredo della Imperatriz Leopoldinense era dedicato all’Africa ma, diversamente dalla Beija-Flor, è stato contestualizzato in un ambito di uguaglianza e libertà. La scuola, infatti, ha espresso un grido di libertà, qualcosa che si guadagna solo dopo numerosi sforzi. Nonostante la presenza di guerrieri, l’Imperatriz ha diffuso un messaggio di pace, volto ad un ripensamento generale basato unicamente su azioni fraterne ed umane. Conformemente al pacifismo, è stato creato un carro in omaggio al grande leader africano Nelson Mandela e, per l’occasione, un sosia di Nelson ha sfilato salutando il sambodromo.

Bellissimo, ancora, il messaggio di uguaglianza della comissao da frente (assistere da qui). Dopo aver riposto le zanne d’elefante sul carro, è iniziata la danza dei guerrieri africani. Pochi istanti ed è avvenuta la magia: il carro si è aperto ed è comparsa una donna africana con un neonato dalla carnagione chiara tra le braccia. Tutto si è fermato e la madre ha mostrato il pargolo alla folla, un emozionante messaggio di pace ed uguaglianza che ha commosso gli spettatori. 
Tra tigri, leoni, guerrieri, simboli e flora africana, è comparsa un’ala formata da sole donne di colore, le quali hanno esibito uno striscione contro il razzismo e la violenza.
Un carro allegorico a forma di Brasile ha voluto omaggiare, tramite foto, tutti i personaggi-ponte tra la cultura brasiliana e l’Africa,
presente anche l’immagine di Gilberto Gil.
L’organizzazione, ancora, ha focalizzato la propria attenzione anche su aspetti africani che, tuttora, vivono in Brasile, come la struttura mobile dedicata all’acarajé o i riferimenti alle feste tipiche del continente ereditate dal pais do carnaval, come il reisado e il maracatu.


Una grande sconfitta per la Viradouro che è retrocessa nel Grupo da Serie A. Per altre info sulle scuole e sul Desfile das Campeas del 21 febbraio, cliccare qui.

La classifica ufficiale con i punticlassifica

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