Il Palacete Pinho è un edificio storico molto interessante situato nel centro di Belém do Parà. L’Instituto do Patrimônio Histórico e Artístico Nacional (Iphan) ha classificato l’immobile come un esemplare caratteristico del periodo d’oro paraense, ossia il Ciclo da Borracha.
Storia
La costruzione del Palacete, un progetto dell’architetto Camilo Amorim, venne commissionata dal Comendador Antonio José de Pinho. Lo stabile, oltre ad essere una lussuosissima abitazione, fungeva anche da scenografia per costanti manifestazioni culturali. Secondo lo studioso Correia Pinto: “non esistevano frontiere di nessun tipo: né politiche, né estetiche, né religiose, né razziali”.
L’inaugurazione ufficiale avvenne nel 1887 e, per l’occasione, il Comendador organizzò una tra le più belle serate mondane della storia di Belém, con la partecipazione della migliore élite paraense. Personaggi illustri sfilarono con i loro abiti confezionati nelle migliori botteghe parigine e londinesi.
La serata inaugurale, inoltre, aprì un ciclo continuo di appuntamenti che prevedeva l’esibizione di orchestre, declamazioni poetiche, serate danzanti e raffinatissime cene.
Il Palacete, tuttavia, dopo il subentro degli eredi, venne trascurato. I costi di manutenzione troppo alti, poi, spinsero i proprietari a vendere l’immobile nel 1978.
Gli acquirenti, però, non si dimostrarono diligenti, pertanto, nel 1992, la Prefeitura de Belém decise di espropriare il bene. Nonostante l’intervento degli organi pubblici, la struttura rimase ancora in stato di abbandono, alla mercé di sciacalli e barboni.
Con l’avvento dell’amministrazione Edmilson Rodrigues, lo stabile, finalmente, iniziò ad essere ristrutturato, ma il sindaco che seguì Rodrigues, nonostante i fondi già assegnati, bloccò i lavori, poi ripresi grazie ad un’azione legale.
Il Palacete riaprì le porte in occasione dei 395 anni di Belém e la pregiatissima mobilia che conteneva, in parte, venne recuperata e restaurata.
Caratteristiche
Lo stile architettonico del Palacete Pinho si ispira alle idee architettoniche portoghesi a cavallo tra il XVII e XVIII secolo, un aspetto rarissimo nel Brasile dell’epoca, fortemente influenzato dalle scuole italiane. La pianta dell’edificio è ad U ed abbraccia un patio aperto con in fondo la facciata, una scelta tipica portoghese. Analizzando il tutto, si nota la presenza, al primo piano, di aperture ad arco pieno, mentre al secondo piano sono presenti dei triliti con frontoni triangolari o curvilinei. Il tutto si armonizza perfettamente con il rivestimento in mattonelle e con i lambrecchini situati sulla parte più alta dell’edificio.
La facciata, rispetto ai lati, è interessata dall’uso di ferro e piastrelle. I materiali occorsi per la decorazione, di qualità molto alta, furono importati dall’Europa.
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Fonti:
- ALVES DA SILVA, Valéria Maria Pereira. O “Art Nouveau" em Belém. São Paulo: USP, 2005 (em formato PDF)
- Diário do Pará, Palacete Pinho é entregue após 7 anos de obras, 11 de janeiro de 2011 www.diarioonline.com.br: http://www.diarioonline.com.br/noticia-129300-palacete-pinho-e-entregue-apos-7-anos-de-obras.html
- ALVES DA SILVA, 2005, p. 21
- Belém,Arte e Arquitetura, Palacete Pinho: http://arte-arquiteturapa.tumblr.com/post/12484080309/palacete-pinho