Choro - Cultura Brasil
E' un genere musicale creato basandosi su elementi europei (valzer,polca, minuetto) accostati alla musica popolare portoghese e ai ritmi africani. All'inizio rappresentava, come si deduce dal nome, un modo choroso (piangente) di suonare. Lo choro iniziò a prendere forma negli anni '20, ma le sue origini sono ben più antiche, collocandosi a ridosso delle prime danze da salotto importate. L'abolizione del traffico degli schiavi, nel 1850, comportò la nascita di una classe media urbana composta prevalentemente da piccoli commercianti, funzionari pubblici di colore, segmenti di pubblico che più si interessarono a questo genere musicale.
Multi musicisti collaborarono al diffondersi del genere. Basti pensare Joaquim Antonio da Silva Callado -professore di flauto al Conservatorio de Musica do Rio de Janeiro - che compose la polca Flor Amorosa. Nel suo gruppo c'erano la pioniera Chiquinha Gonzaga, ritenuta la prima pianista del genere. Nel 1897, Chiquinha scrisse per un'operetta il caterete Corta-Jaca, uno dei maggiori contributi al repertorio di choro.
Joaquim Antonio da Silva Callado
                                                                                  
Altro pioniere fu il compositore carioca Anacleto de Medeiros che realizzò le prime registrazioni in assoluto nel 1902 accompagnato dalla Banda del Corpo dei Pompieri.
Particolare attenzione al linguaggio utilizzato nello choro, dimostrò l'opera di Ernesto Nazareth che, sin dall'inizio, ruppe i confini tra la musica popolare e l'erudita. Ernesto fu l'autore di classici come BrejeiroOdeon e Apanhei-te Cavaquinho, si distaccò per aver creato valzer e tango brasiliano. L' opera di Nazareth era tanto vasta che solo negli anni '40 e '50 fu integrata nel repertorio base degli choros grazie alle registrazioni di Jacob do Bandolim e Garoto.
Merita una particolare menzione Alfredo da Rocha Vianna Filho - meglio conosciuto come Pixinguinha - che diede allo choro una forma unica. Infatti, introdusse elementi di musica afro-brasiliana e di musica rurale nella polca, nel valzer, nel tango e nello schottische. E' il caso di ricordare la canzone popolare Os Oito Batutas, registrata nel 1918, il cui titolo anticipò il nome del primo gruppo che conquistò fama nella storia della musica brasiliana. Nel 1922, Pixinguinha e i suoi colleghi del settetto Os Batutas, furono criticati a Parigi. Le stesse famosissime canzoni Lamento e Carinhoso furono molto criticate. In particolare il  gretto critico Cruz Cordeiro le interpretò come fortemente influenzate dal jazz per essere divise in due parti.
Pixinguinha
Altro personaggio importante fu il carioca Jacob Pick Bittencourt - meglio conosciuto come Jacob do Bandolim - oltre che per essere un virtuoso, anche per le rodas de choro che organizzava presso la propria abitazione negli anni '50 e '60. Jacob scrisse classici come Remeleixo, Noites Cariocas e Doce de Coco. Oltre a Jacob, si stagliò Waldir Azevedo che lo superò in termini di successo commerciale, grazie alla novità del cavaquinho e ai testi molto popolari che compose come Brasileirinho e Pedacinhos do Ceu.
Uno dei migliori esempi dell'incontro tra jazz e choro, è quello del maestro arrangiatore pernambucano Severino Araujo che, poco dopo essersi trasferito a Rio, nel 1944, decise di adattare samba e choro alle big bands. Accompagnato dalla Orquestra Tabajara, Araujo registrò molti successi da lui creati, come Espinha de Bacalhau e Um Chorinho em Aldeia, esempi reinterpretati da diverse orchestre. Altro importante astro della fusione tra jazz e choro fu il maestro Radames Gnattali al lato di talentuosi musicisti come Bola Sete, Laurinho de Almeida e Garoto. Gnattali, soprattutto grazie a due grandi musicisti, si avvicinò al jazz: Zè Bodega e Paulo Moura.
Rio de Janeiro divenne la capitale dello choro ma molti musicisti importanti erano di altre parti del paese. Basti pensare allo stesso Joao Pernambuco che era originario del Nordest. Oltre alla sua partecipazione al gruppo Os Oito Batutas, il suo repertorio è molto apprezzato dai chitarristi brasiliani. Spinto dagli Batustas, il paraibano Severino de Carvalho - meglio conosciuto come O Ratinho - si trasferì a Rio nel 1922. O Ratinho è famoso per aver introdotto nello choro il sassofono soprano e per aver scritto classici come Saxofone, Por Que Choras? nonchè per aver formato il duo Jararaca e Ratinho. Altro artista nordestino che si fece notare negli anni '20 e '30, fu il clarinettista e sassofonista del Sergipe Luis Americano che fece parte del gruppo Trio Carioca, al lato del pianista e maestro Radames Gnattali nel 1937. Già il mandolinista pernambucano Luperce Miranda che suonava anche il cavaquinho, si trasferì a Rio nel 1928 dopo aver suonato con i Turunas da Mauriceia.
Altro punto di riferimento molto importante del genere, fu San Paolo. Si stagliarono Armandinho Neves, Antônio Rago e, specialmente, Aníbal Augusto Sardinha, meglio conosciuto come Garoto. Quest' ultimo, virtuoso di chitarra, accompagnò Carmen Miranda negli USA, nel 1939. Il contatto con il jazz influenzò la sua musica, inclusi gli choros che oggi sono suonati da quasi tutto il mondo. 
Garoto
Anche se lo choro è una tradizione portata avanti soprattutto a Rio, San Paolo vide i maggiori eventi dedicati al genere, come quelli trasmessi dalla rete televisiva TV Bandeirantes negli anni '70.
Lo choro negli anni '70 riuscì a risalire sulla cresta dell'onda grazie allo show Sarao con Paulinho da Viola e il gruppo Epoca de Ouro ed in parte anche per il successo dei Novos Baianos. Sorsero  giovani gruppi dedicati allo choro che stabilirono una nuova comunicazione tra il genere musicale e le nuove generazioni: A Fina Flor do Samba, Galo Preto e Os Carioquinhas. Città come Brasília, Recife, Porto Alegre, Belo Horizonte, Goiânia e São Paulo contavano innumerevoli clubs di choro. Il nuovo interesse portò le generazioni a riscoprire artisti storici come Altamiro Carrilho, Copinha e Abel Ferreira oltre a scoprire nuovi grandi talenti come Joel Nascimento e Deo Rian. Rafael Rabello fu in assoluto l'atro più lucente di questa nuova generazione di choro.
Rafael Rabello

Già a partire dagli anni '80, lo choro inizia a stabilire altri collegamenti musicali. Gruppi con una base choro, come la Camerata Carioca e l' Orquestra de Cordas Brasileiras, inserirono nei propri repertori musica erudita come Bach, Vivaldi e Villa- Lobos o il tango moderno di Astor Piazzolla. Dall'altro lato, la musica popolare brasiliana si unì con lo choro anche grazie a grande musicisti come Paulinho da Viola e Chico Buarque o musicisti come Hermeto Pascoal. Negli ultimi dieci anni, lo choro ha iniziato ad acquisire altra notorietà grazie alla collaborazione tra il chitarrista e compositore Guinga con il paroliere Aldir Blanc che hanno dato allo choro una nuova importanza, favorita anche da testi più curati. Tra i musicisti attuali che dedicano gran parte del proprio repertorio allo choro, abbiamo Leandro Braga, Rildo Hora, Nailor Proveta Azevedo, Antonio Carlos Carrasqueira e Dirceu Leitte
Guinga

Fonte:
Cliquemusic.uol.com.br

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