Il Beco das Garrafas, la culla della Bossa Nova - Cultura Brasil

Il Beco das Garrafas, la culla della Bossa Nova

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Beco das Garrafas, luogo leggendario, culla della Bossa Nova,tanto piccolo e tanto grande nella storia della musica!Il beco (in italiano vicolo) dista 50 metri dal mare e nel periodo della Bossa Nova pululava di gente. C'erano persone normali, musicisti, alcolizzati e prostitute, tutti insieme negli anni '50 e '60 coloravano il vicolo. C'erano tre locali: Little Club, Bacará e Bottle´s, erano piccoli, pochi metri quadrati. Le voci delle persone s'immischiavano al fumo delle sigarette, per questo presero il nome di fumaceiros. I locali erano delle incubatrici di geni, erano associati a nomi come Dolores Duran. Alla fine degli anni '50, i locali aprirono le porte alla novità dell'epoca: la Bossa Nova. I produttori Miele e Ronaldo Boscoli, organizzavano piccoli show, occupandosi materialmente anche degli impianti luci. Da questo piccolissimo seme, piantato nel cuore di Copacabana, nacquero i grandi nomi della musica brasiliana. Il vicolo detonò un'esplosivo che lanciò i vari artisti in Brasile e nel mondo a tal punto da rimanere vuoto, la mole dei seguaci degli artisti era tale che un semplice vicoletto non poteva contenere tutto. Tra i nomi: 
Tom Jobim, Vinicius de Moraes,Elis Regina, Nara Leão, Sylvinha Telles, Claudette Soares,  Jorge Ben, Marisa Gata Mansa, Doris Monteiro, Wilson Simonal, Alaíde Costa, Pery Ribeiro, Leny Andrade, Sérgio Mendes, Baden Powell, Airto Moreira, Johnny Alf, Hélcio Milito, Chico Batera, Wilson das Neves, Durval Ferreira, Dom Um Romão, Paulo Moura e Trio Bossa Três che era composto da: Luiz Carlos Vinhas, Edson Machado e Tião Neto. 
Ma perchè questo nome così particolare? Alcuni ritengono che sia dovuto all'enorme quantità di bottiglie (Garrafas) svuotate dai frequentatori. Ma la verità è tutt'altra. Per un momento immaginiamo un attimo prima che la Bossa esplodesse, immaginiamo una Copacabana piena di artisti e gente comune, taxi, auto lussuose e rottami, gente che rideva, cantava, immaginiamo una notte calda di Rio che finiva quando il sole iniziava ad affacciarsi sul mare. Tutto molto bello ma faceva un gran baccano, i residenti, stanchi di quei ragazzacci, iniziarono a lanciare bottiglie dai propri appartamenti. C'era gente che si divertiva ma era un quartiere residenziale. Più la Bossa cresceva e più la gente lanciava bottiglie! Quando la musica divenne famosa e così anche il beco, gli stessi lanciatori ebbero il proprio momento di notorietà (si racconta che molto famoso fu un magistrato per quanto si accaniva contro i musicisti).Il nome al vicolo fu dato da un giornalista (Sergio Porto) che raccontò la vicenda in un articolo.
Il Beco das Garrafas, la recinzione è stata aggiunta successivamente





Attualmente il beco è stato soggetto a lavori di rifacimento, ha perso il suo vecchio charme, ma sono rimasti alcuni storici bar. 







Uno di questi è Il Bottles Bar:



Ha aperto recentemente una libreria tematica.



 E' stata collocata anche una targa commemorativa:

PATRIMONIO CULTURALE CARIOCA
Beco Das Garrafas
Circuito della Bossa Nova
Qui artisti si esibirono
nei palchi dei locali Little Club, Bottle e Baccarat
alla fine del 1950 e inizio 1960
Città di Rio De Janeiro
Segreteria Municipale di Cultura
BENE IMMATERIALE - 2005

Un simpatico episodio:

Un personaggio che si stagliava in quel periodo fu il ballerino Lennie Dale. Era molto esigente e, nel pomeriggio, prima degli shows, spiegava ai musicisti come comportarsi sul palco. I produttori Miele e Boscoli, durante uno show di Lennie e, precisamente con la canzone O Pato ( l'anatra) di Joao Gilberto, decisero che Lennie aprisse un cestino con dentro un pulcino d'anatra. La canzone, nel testo prevedeva i versi: L'anatra/va cantando allegramente, Qua Qua, nel momento in cui era necessario imitare l'inconfondibile verso dell'anatra, Lennie apriva questo cestino ed usciva il pulcino che entrava in scena. Racconta Miele: "Io fui incaricato di prendere l'anatra nella favela là vicino. Compravo i pulcini per la semplicità nell'inserirli nel cestino. Il problema era che, sempre, alla fine degli shows, la gente si dimenticava di questo pulcino che restava sotto il palco. Il giorno seguente lo trovavamo morto e mangiato dai topi del locale" continua Miele: "Dovevo andare sempre a prenderne uno. Un giorno, a causa della mancanza di pulcini, comprai un'anatra adulta. Lennie non lo sapeva.Quando aprì il cestino si spaventò vedendo quell'anatra enorme che uscì volando tra la gente. Lenni diventò furioso ma io e Boscoli abbiamo riso per tre giorni"

Dedicato al programma radiofonico Brasil per il suo "copleanno"

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