Clarice Lispector
10 dicembre 1920, Čečel'nyk, Ucraina
9 dicembre 1977, Rio de Janeiro
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Eu Adoro Voar
| Io adoro volare
Già nascosi un amore per paura di perderlo, già persi un amore per averlo nascosto. Già strinsi la mano di qualcuno per paura, già ebbi tanta paura, al punto di non sentire più la mia mano. Già cacciai persone che amavo dalla mia vita, già mi pentii di questo. Già passai notti piangendo fino a prendere sonno, già andai a dormire così felice, al punto di non riuscire nemmeno a chiudere gli occhi. Già credetti in amori perfetti, già scoprii che non esistevano. Già amai persone che mi delusero, già delusi persone che mi amarono. Già passai ore di fronte lo specchio tentando di scoprire chi sono, già ebbi tanta certezza di me, al punto di voler sparire. Già mentii e mi pentii dopo, già dissi la verità e mi pentii lo stesso. Già finsi di non dare importanza alle persone che amavo, per più tardi piangere ferma nel mio angolo. Già sorrisi piangendo lacrime di tristezza, già piansi per il tanto ridere. Già credetti alle persone per le quali non valeva la pena, già non credetti più a quelle per le quali realmente ne valeva. Già ebbi crisi di riso quando non potevo Già ruppi piatti, bicchieri e vasi, dalla rabbia. Già sentii molta mancanza di qualcuno, ma non glie lo dissi mai. Già gridai quando dovevo stare zitta, già stetti zitta quando dovevo gridare. Molte volte rinunciai a dire che pensavo per temermi qualcuno, altre volte dissi ciò che non pensavo per ferire gli altri. Già raccontai barzellette e per di più barzellette senza eleganza, appena per vedere un amico felice. Già inventai storie con finali felici per dare speranza a chi ne aveva bisogno. Già sognai troppo, al punto da confondere la realtà Già ebbi paura del buio, oggi nel buio mi trovo, mi accascio, resto lì. Già caddi innumerevoli volte pensando di non rialzarmi, già mi rialzai innumerevoli volte cercando di non cadere più. Già telefonai chi non volevo appena per non telefonare chi realmente volevo. Già corsi dietro un' auto, per togliere lui, che amavo. Già chiamai la mamma nel mezzo della notte svegliandomi da un incubo. Ma lei non apparse e fu un incubo ancora maggiore. Già chiamai persone vicine amici e scoprii che non lo erano. Alcune persone non ebbi mai il bisogno di chiamarle in nessun modo e sempre furono e saranno speciali per me. Non darmi formule certe, perchè io non mi aspetto di indovinare sempre. Non mostrarmi cosa si aspettano da me, perchè seguirò il mio cuore! Non mi facciano essere ciò che non sono, non mi invitino ad essere uguale, perchè sinceramente sono diversa! Non so amare a metà, non so vivere di bugie, non so volare con i piedi a terra. Sono sempre me stessa, ma certamente non sarò la stessa per sempre! Mi piacciono i veleni più lenti, le bibite più amare, le droghe più potenti, le idee più insane, i pensieri più complessi, i sentimenti più forti. Ho un appetito vorace e i deliri più pazzi. Tu puoi anche buttarmi da una rupe e io ti dirò: - E allora? Io amo volare! |
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*traduzione non ufficiale