Quindins alla portineria
Stavo leggendo il nuovo libro di Paulo Hecker Filho, Fedeltà, in una delle sue prose poetiche, lui racconta che, anticamente, lasciava biglietti, libri e quindins alla portineria del palazzo di Mario Quintana: "Per essere al suo lato senza pesare con la presenza". Ci sono altre storie e poesie interessanti nel libro, ma mi soffermai su questa frase perché non pesare agli altri con la nostra presenza è un raro eccesso di sensibilità.
Per la maggior parte delle persone, questo che chiamo un raro eccesso di sensibilità ha un altro nome: freddezza. Alla fine, a tutti piacciono le carinerie, tutti vogliono essere visitati, nessuno pesa con la propria presenza in un mondo tanto individualista e solitario.
Ah, pesa. Anche una relazione intima esige certe attenzioni.
Io busso alla porta prima di entrare nella stanza delle mie figlie e a quella della mia stanza, se so che sei occupato.
Io chiedo a mia madre se fosse libera prima di proseguire con una conversazione telefonica.
Io non faccio visite inaspettate a nessuno, a meno che non sia un'urgenza, ma anche le mie urgenze hanno la fortuna di essere delicate.
Le persone non stanno sedute sul loro divano aspettando l'arrivo del Messia, ciò che dirà il vicino.
Le persone stanno cenando.
Le persone sono preoccupate.
Le persone sono con la loro maglia preferita, quella mezza sporca e strappata, che usano quando nessuno le sta guardando.
Le persone stanno piangendo.
Le persone stanno seguendo il loro programma TV preferito.
Le persone si stanno amando.
Avvisa che stai arrivando. Freddezza, giuri? Allora va bene, che sia freddezza.
Adoro giustamente le e-mail perché sono sempre benvenute, e posso ricambiarle, sapendo che non ho interrotto nulla dall'altro lato.
Senza dire che abbreviano il cammino verso l'intimità.
Diciamo tramite il computer cose che, faccia a faccia, sarebbero più faticose.
Per non essere dette di persona, perdono il carattere affettivo?
Non si discute che l'incontro sia sacro.
Ma è possibile essere a lato di qualcuno che ci piace anche tramite altri mezzi.
Quando leggo un libro consigliato da un'amica, resto più vicina a lei.
Quando mando fiori, vado insieme al bigliettino.
Ho già visitato un piccolo luogo solo per sentire l'impatto che una persona cara avesse sentito, anni prima.
E' anche stare insieme.
Essendo così, biglietti, email, libri e quindins alla portineria non è distanza: è solo un altro tipo d'abbraccio.
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Quindins na Portineria
Estava lendo o novo livro do Paulo Hecker Filho, Fidelidades, onde, numa de suas prosas poéticas, ele conta que, antigamente, deixava bilhetes, livros e quindins na portaria do prédio de Mário Quintana: "Para estar ao lado sem pesar com a presença". Há outras histórias e poemas interessantes no livro, mas me detive nesta frase porque não pesar aos outros com nossa presença é um raro estalo de sensibilidade.
Para a maioria das pessoas, isso que chamo de um raro estalo de sensibilidade tem outro nome: frescura.
Afinal, todo mundo gosta de carinho, todo mundo quer ser visitado, ninguém pesa com sua presença num mundo já tão individualista e solitário.
Ah, pesa. Até mesmo uma relação íntima exige certos cuidados.
Eu bato na porta antes de entrar no quarto das minhas filhas e na de meu próprio quarto, se sei que está ocupado.
Eu pergunto para minha mãe se ela está livre antes de prosseguir com uma conversa por telefone.
Eu não faço visitas inesperadas a ninguém, a não ser em caso de urgência, mas até minhas urgências tive a sorte de que fossem delicadas.
Pessoas não ficam sentadas em seus sofás aguardando a chegada do Messias, o que dirá a do vizinho.
Pessoas estão jantando.
Pessoas estão preocupadas.
Pessoas estão com o seu blusão preferido, aquele meio sujo e rasgado, que elas só usam quando ninguém está vendo.
Pessoas estão chorando.
Pessoas estão assistindo a seu programa de tevê favorito.
Pessoas estão se amando.
Avise que está a caminho. Frescura, jura? Então tá, frescura, que seja.
Adoro e-mails justamente porque são sempre bem-vindos, e posso retribuí-los, sabendo que nada interromperei do lado de lá.
Sem falar que encurtam o caminho para a intimidade.
Dizemos pelo computador coisas que, face a face, seriam mais trabalhosas.
Por não ser ao vivo, perde o caráter afetivo?
Nem se discute que o encontro é sagrado.
Mas é possível estar ao lado de quem a gente gosta por outros meios.
Quando leio um livro indicado por uma amiga, fico mais próxima dela.
Quando mando flores, vou junto com o cartão.
Já visitei um pequeno lugarejo só para sentir o impacto que uma pessoa querida havia sentido, anos antes. Também é estar junto.
Sendo assim, bilhetes, e-mails, livros e quindins na portaria não é distância: é só um outro tipo de abraço.