Gonzaga nacque il 13 dicembre del 1912, nella Fazenda Caiçara ad Exu, piccola città distante 603 km dalla capitale pernambucana. Secondo di nove figli, nati dalla unione tra Junuario José dos Santos e Ana Batista de Jesus (Santana), Gonzaga, sin dai primi anni della sua vita, si divideva tra la zappa e la fisarmonica. La passione per la musica, nacque osservando suo padre suonare alle feste ed aggiustare vecchie fisarmoniche.
Una volta, mentre suo padre era tra i campi e sua madre sulla riva di un fiume, Luiz prese una vecchia fisarmonica e cominciò a suonare. Santana non voleva che il figlio prendesse lo stesso cammino del padre e, ogni volta che suonava, gli tirava gli orecchi. Ma, nonostante ciò, Luiz continuava ad accompagnare il padre in diversi forrò, alternandosi con lui nelle esibizioni e guadagnando i suoi primi quattrini.
Un bel giorno, Junuario fu colto da grande sorpresa quando Sr Miguelzinho, capo di un forrò, pretese che Gonzaga suonasse come sostituto di un musicista non apparso alla esibizione. Invitare Luiz fu la loro salvezza, un ragazzino così talentuoso sebbene contrastato dai genitori. Il forrò continuò a suonare per tutta la notte, Gonzaga si sentiva felice, era la prima volta che suonava con il consenso della madre. Con il passare della notte, tuttavia, cominciò a sentire i suoi occhi ardere, la testa pesare, era arrivato il momento di riposarsi. Quando si adagiò sulla rete e si addormentò, da buon bambino qual era, fece la pipì a letto. Ottenne molto successo quella notte e venne conosciuto da quelle bandas con il nome di Luiz de Januario. A partire da quel momento, passò ad accompagnare Januario in feste più importanti; Santana all'inizio era riluttante, ma si lasciò convincere anche dai 2 mila reis che il musicista principiante guadagnava.
Un bel giorno, Junuario fu colto da grande sorpresa quando Sr Miguelzinho, capo di un forrò, pretese che Gonzaga suonasse come sostituto di un musicista non apparso alla esibizione. Invitare Luiz fu la loro salvezza, un ragazzino così talentuoso sebbene contrastato dai genitori. Il forrò continuò a suonare per tutta la notte, Gonzaga si sentiva felice, era la prima volta che suonava con il consenso della madre. Con il passare della notte, tuttavia, cominciò a sentire i suoi occhi ardere, la testa pesare, era arrivato il momento di riposarsi. Quando si adagiò sulla rete e si addormentò, da buon bambino qual era, fece la pipì a letto. Ottenne molto successo quella notte e venne conosciuto da quelle bandas con il nome di Luiz de Januario. A partire da quel momento, passò ad accompagnare Januario in feste più importanti; Santana all'inizio era riluttante, ma si lasciò convincere anche dai 2 mila reis che il musicista principiante guadagnava.
Gonzaga crebbe così: aiutando il padre nei campi e con la fisarmonica, accompagnando Santana nelle fiere ad Exu e facendo piccole commissioni per i coltivatori della regione. Luiz, inoltre, era protetto dal Col. Manuel Aires de Alencar, uomo buono e rispettato anche dai suoi nemici. Il musicista era trattato bene dagli Aires de Alencar, tant'è vero che le sue prime letture furono frutto delle lezioni della figlia del colonnello.
La prima fisarmonica
Fu proprio il colonnello Aires che realizzò il grande sogno di Gonzaga: avere la sua prima fisarmonica. Lo strumento musicale costava centoventi mila reis, Gonzaga possedeva solo la metà della somma, l'altra parte la mise il colonnello, quantità che Luiz ripagò con il frutto del proprio lavoro di fisarmonicista. La prima sommetta che guadagnò suonando la nuova fisarmonica, fu in occasione del matrimonio di Seu Dezinho ad Ipueura, dove ottenne ventimila reis. Tale matrimonio diede slancio alla carriera dell'artista: diventò un rispettato fisarmonicista della regione.
Il primo amore
Matrimonio? Gonzava pensava solo a questo. Comprò anche le fedi. Voleva sposare Nazinha, figlia del Signor Raimundo Milfont, un uomo importante della città. Ma il Sig Milfont, conosciute le intenzioni dell'apprendista fisarmonicista, ostacolò il fidanzamento. "Un diavolo che non lavora, non ha campi, non ha nulla - diceva il padre della ragazza - solo vive muovendo una fole (specie di fisarmonica)". Gonzaga non esitò, indignato comprò un coltello, si ubriacò, aveva intenzione di litigare, di ammazzare, ma finì per essere picchiato da Santana. Questa volta fuggì triste per i campi, ma con una idea fissa in testa: entrare nell'esercito.
Utilizzando la scusa di andare ad una festa, Luiz lasciò la terra natale per recarsi a Crato, nel Cearà, città più grande e più prospera, dove vendette la fisarmonica e prese il treno per Fortaleza, dove si arruolò. Con la rivoluzione del 1930, il battaglione di Gonzaga lavorò in molti stati, fino ad arrivare alla città di Juiz de Fora, in Minas Gerais. Lì conobbe un altro fisarmonicista, Domingos Ambrosio. Divenuti grandi amici, Domingos gli insegnò i ritmi più popolari del sud: valzer, fado, tango, samba.
Nel 1939, Luiz si congedò dall'esercito e si recò prima San Paolo e, successivamente, a Rio de Janeiro. Iniziò ad esibirsi nei locali dei quartieri carioca a luci rosse, nonchè nei bordelli della Lapa. Durante una di queste esibizioni, un gruppo di studenti cearensi lo richiamò per un grande errore che stava commettendo: il non interpretare canzoni della sua terra, quelle che lo stesso Januario gli insegnò. Luiz seguì il consiglio ed iniziò a suonare e comporre musica del Sertao Nordestino. Il fenomeno Gonzaga esplose quando, in occasione della partecipazione e della interpretazione di Vira e Mexe (canzone da lui stesso composta) al programma di Ary Barroso, ricevette una grande ovazione. Durante quel periodo, firmò anche il suo primo contratto musicale con la Radio Nacional, a Rio de Janeiro.
I suoi amori
Nella solitudine della grande città, lontano dalla sua famiglia, Gonzaga non aveva nessuno che si prendesse cura di lui. Nonostante vivesse con suo fratello Zé, Luiz aveva voglia di metter su famiglia. Ebbe diverse relazioni, la più conosciuta fu quella con la corista carioca Odaleia Guedes, nel 1945. Odaleia, quando incontrò il musicista, aspettava un bambino; Luiz si prese cura di lei e del figlio, registrandolo come nato dalla coppia, con il nome di Luiz Gonzaga do Nascimento Junior - Gonzaguinha. Sebbene fosse molto esigente, Gonzaga finalmente incontrò, nel 1948, ciò che desiderava: la pernambucana Helena Cavalcanti. Helena, all'inizio lavorò come segretaria ma, dopo poco, divenne compagna dell'artista. Tale unione durò fino alla morte, tuttavia non ebbero figli perché Luiz era sterile.
Il successo
L'esplosione del Baiao durò dalla fine degli anni '40 fino alla prima metà degli anni '50, epoca durante la quale Gonzaga divenne uno degli artisti più popolari in tutto il territorio nazionale. Tale successo fu favorito dalla genialità musicale dimostrata nel comporre Asa Branca (con Humberto Teixeira), un inno che raccontava la storia del sofferente emigrante nordestino.
Quale falò di Sao Joao
Io chiesi al Dio del cielo, in quel momento
Pechè tanto maltrattamento".
Luiz Gonzaga - Humberto Teixeira
A partire dal 1953, Gonzaga iniziò a presentarsi agli shows utilizzando i costumi tipici del sertao nordestino:
il capello ( ispirato dal famoso bandito Vigulino Ferreira, O Lampiao, del quale era ammiratore) e altri richiami caratteristici al vaccaio nordestino. A questa immagine folcloristica, si aggiunse la presenza della sua inconfondibile Fisarmonica Bianca, A Sanfona do Povo. Con l'arrivo dei nuovi generi musicali, il successo del Baiao cominciò a mostrare segni di declino, tuttavia, Gonzaga non cadde nel dimenticatoio, sempre ricordato dal pubblico dell'entroterra Nordestino e non solo. Inoltre, lo stesso movimento musicale giovanile degli anni '60, si dimostrò molto sensibile al baiao: basti citare grandi nomi come: Gilberto Gil, Raul Seixas, Caetano Veloso e Gonzaguinha. Questi ultimi due, registrarono una loro reinterpretazione di Asa Branca, responsabile della rinascita del nome Gonzaga nello scenario musicale del paese. Nel 1972, uno show realizzato nel teatro Tereza Rachel, a Rio de Janeiro, marcò il ritorno di Luiz tra le platee urbane.
Il ritorno a casa
Dopo un lungo periodo di attività professionale (circa 35 anni), arrivò il momento di ritornare alla propria terra natale. Ad Exu diede inizio alla costruzione del tanto sognato Museu do Gonzagao, localizzato ai margini della BR-122, all'interno del Parque Aza Branca (scritto in maniera scorretta per mera superstizione, sebbene Luiz sapesse dell'erroe ortografico). Nel museo, è possibile visionare un gran numero di cose appartenute al Rei do Baiao: le sue principali fisarmoniche, inclusa quella che suonò per il Papa a Fortaleza; i suoi vestiti, i suoi dischi d'oro, trofei, diplomi, titoli, foto; nonchè vari regali a lui donati durante la sua brillante carriera. Oltre al Museo, il parco nasconde anche il Mausoleo della famiglia, una tavola calda, un grande palco allestito per gli shows, varie suite per accogliere i visitatori, la casa del nonno Januario, un negozio di souvenir e la grande casa da dove Gonzaga osservava la sua piccola Exu.
Materiale gentilmente concesso dal sito dedicato a Luiz Gonzaga: www.gonzagao.com
Discografia:
- 1956 - Aboios e Vaquejadas
- 1957 - O Reino do Baião
- 1958 - Xamego
- 1961 - Luiz "LUA" Gonzaga
- 1962 - Ô Véio Macho
- 1962 - São João na Roça
- 1963 - Pisa no Pilão (Festa do Milho)
- 1964 - A Triste Partida
- 1964 - Sanfona do Povo
- 1965 - Quadrilhas e Marchinhas Juninas
- 1967 - O Sanfoneiro do Povo de Deus
- 1967 - Óia Eu Aqui de Novo
- 1968 - Canaã
- 1968 - São João do Araripe
- 1970 - Sertão 70
- 1971 - O Canto Jovem de Luiz Gonzaga
- 1971 - São João Quente
- 1972 - Aquilo Bom!
- 1972 - Volta pra Curtir (Ao Vivo)
- 1973 - A Nova Jerusalém
- 1973 - Sangue de Nordestino
- 1973 - Luiz Gonzaga
- 1974 - Daquele Jeito...
- 1974 - O Fole Roncou
- 1976 - Capim Novo
- 1977 - Chá Cutuba
- 1978 - Dengo Maior
- 1979 - Eu e Meu Pai
- 1979 - Quadrilhas e Marchinhas Juninas, vol. 2 - Vire Que Tem Forró
- 1980 - O Homem da Terra
- 1981 - A Festa
- 1981 - A Vida do Viajante - Gonzagão e Gonzaguinha
- 1982 - Eterno Cantador
- 1983 - 70 Anos de Sanfona e Simpatia
- 1984 - Danado de Bom
- 1984 - Luiz Gonzaga & Fagner
- 1985 - Sanfoneiro Macho
- 1986 - Forró de Cabo a Rabo
- 1987 - De Fiá Pavi
- 1988 - Aí Tem
- 1988 - Gonzagão & Fagner 2 - ABC do Sertão
- 1989 - Vou Te Matar de Cheiro
- 1989 - Aquarela Nordestina
- 1989 - Forrobodó Cigano
- 1989 - Luiz Gonzaga e sua Sanfona, vol. 2