Assunçao de Nossa Senhora, Mestre Ataide |
Minas Gerais rappresentava un importante polo artistico, sviluppatosi intorno alle miniere d'oro e di diamanti. Fino al 1755, la pittura mineira si ispirava alle tendenze presenti nelle regioni litoranee, sebbene l'architettura presentasse uno stile arcaico e pesante e, quindi, diverso rispetto a quello delle zone litoranee. Esempio tipico di questa prima fase, è il cielo della navata della Matriz do Pilar, ad Ouro Preto.
La seconda fase, fu marcata dalla introduzione della pittura prospettica ad opera di Antonio Rodrigues Belo, autore dell'affresco all'interno della cupola della Matriz de Cachoeira do Campo. A partire da quel momento, i cieli divisi in sezioni vennero sostituiti dall'impiego di assi, ideali ai fini del nuovo tipo di decorazione pittorica.
In un terzo momento, verso la fine del XVIII secolo, la pittura prospettica iniziò a trasbordare dai limiti architettonici naturali, introducendo elementi grande fantasia, già descritti nell' estetica del Rococò. Due centri principali si distaccarono nella regione mineira: Diamantina e Ouro Preto. Il primo, più antico, fu il centro della produzione di José Soares de Araujo e i suoi discepoli. Lo stile era somigliante a quello baiano, costituito da composizioni severamente strutturate, con colori scuri attraversati da una forte vena drammatica.
Ben diverso fu lo stile di Ouro Preto, marcato da colori vivi e ricchi, con forme lievi tipicamente rococò e tratti arabeggianti. La città rappresentò il centro dell'opera del Mestre Ataide.
L'affresco che dipinse nella Igreja de São Francisco de Assis de Ouro Preto - la Assunçao de Nossa Senhora tra gli angeli i musici e santi - è ritenuto il punto culminante di tutta la pittura coloniale brasiliana. Del mestre Ataide, attualmente, si dispone di diversi quadri, come la serie che rappresenta la scena di vita di Abramo, nella Igreja de São Francisco de Ouro Preto e la rinomata Ceia do Senhor, del Colegio do Caraça, una delle sue ultime opere e l'unica che firmò e datò. Ataide collaborò anche con il celebre Aleijadinho, dipingendo le statue della Via Crucis nel Santuário do Bom Jesus de Matosinhos em Congonhas.
Una dellle statue della Via Crucis nel Santuário do Bom Jesus de Matosinhos em Congonhas. |
Degni di nota sono anche José Soares de Araújo, João Batista de Figueiredo, João Nepomuceno Correia e Castro, Joaquim José da Natividade, Antônio da Costa Nascimento, Antônio Martins da Silveira, Manuel Ribeiro, José Soares de Araújo e Silvestre de Almeida Lopes.
Alla Capitania das Minas Gerais, invece, per decisione regia, fu proibito di ospitare ordini religiosi conventuali e missionari. Tali ordini, tuttavia, rappresentavano i maggiori depositari dell'arte nel Brasile coloniale, nel periodo in cui la priorità amministrativa era la ricerca dell'oro e dei diamanti e non l'evangelizzazione delle persone. Per queste motivazioni, la religiosità e l'arte sacra nella regione erano strettamente connesse alle confraternite, istituzioni di origine medievale che si prendevano cura dei propri membri e finanziavano anche la costruzione e la decorazione di innumerevoli templi e cappelle. Varie di queste confraternite furono fondate da neri e mulatti.