Olavo Bilac - Cultura Brasil


Olavo Brás Martins dos Guimarães Bilac è nato a Rio de Janeiro il 16 dicembre del 1865, è stato un poeta e un giornalista brasiliano oltre che uno dei fondatori dell'Academia Brasileira de Letras; Olavo, inoltre, ha introdotto la cadeira 15, il cui patrono è Gonçalves Dias.

Lo scrittore è famoso per la sua attenzione alla letteratura infantile, per aver scritto il testo dell'Hino a Bandeira e, principalmente, per la partecipazione politica (Bilac era repubblicano e nazionalista) e per le battaglie civili - come quella per il servizio di leva obbligatorio.

Nel 1907, fu eletto Principe dos Poetas Brasileiros dalla rivista Fon-Fon

Biografia
Figlio di Bras Artins dos Guimaraes Bilac e di sua moglie Melancia de Paula; nipote di Joao Martins Dos Guimaraes Bilac e di Angelica Pereira da Fonseca, sorella del 1°Visconde de Maricá e del 1º Marquês de Maricá, Olavo Bilac era considerato un alunno molto studioso e, a soli 15 anni, ottenne un'autorizzazione speciale per frequentare il corso di Medicina presso la Faculdade de Medicina do Rio de Janeiro.
Gli argomenti trattati nel corso di laurea, tuttavia, non interessavano il giovane scrittore, preoccupato di più per il suo lavoro presso la redazione della Gazeta Academica che per gli esami di Anatomia. Di tanto in tanto Bilac viaggiava con la fantasia leggendo i libri di Jules Verne e rifletteva spesso sul potere creativo della parola.
Tale passione lo portò ad abbandonare il Corso di Medicina e quello di Diritto che frequentò più tardi a San Paolo.
Olavo si dedicò al giornalismo e alla poesia, alla vita letteraria e alla mondanità nei migliori circoli carioca.
Il suo debutto ufficiale come poeta avvenne nel 1884, con la pubblicazione del sonetto Sesta de Nero sul giornale Gazeta de Noticias. Contribuirono alla fama dello scrittore i commenti elogianti del giornalista Artus Azevedo inclusi nella testata Diario de Noticias. La massima affermazione Olavo la ebbe nel 1888 con la pubblicazione di Poesias. Nove anni più tardi, il poeta detenne un altro primato: fu il primo automobilista brasiliano della storia a fare un incidente. Era il 1897, perse il controllo della sua Serpollet, sbandò e si schiantò contro un albero nella Estrada da Tijuca a Rio de Janeiro. 
La crescita artistica di Olavo era notevole: in poco tempo riuscì a perfezionarsi e a spaziare tra poesie, testi pubblicitari, cronache, libri scolastici e poemi satirici. I suoi manoscritti, inoltre, diventarono dei punti di riferimento per tutti gli studiosi della sua epoca.
Nel 1891, con lo scioglimento del parlamento e l'insediamento di Floriano Peixoto, gli intellettuali persero il proprio mecenate (il Dr. Portela). Bilac rispose con la fondazione del Combate, uno schieramento antiflorianista. Gli sforzi del poeta, tuttavia, furono vani e fu costretto a nascondersi a Minas Gerais, dove frequentò la casa di Afonso Arinos ad Ouro Preto . Fu arrestato più tardi a Rio de Janeiro e trascorse 4 mesi in cella nella Fortaleza da Laje nella città carioca.
Floriano Peixoto
Più tardi, fu nominato Ufficiale della Secretaria do Interior do Estado do Rio e, sette anni dopo, Espector Escolar do Distrito Federal. Viaggiò anche a Parigi come corrispondente per la testata Cidade de Rio e, affascinato dalla città francese, passò a visitarla regolarmente gli anni successivi. 
Lavorò, inoltre, come delegato nelle conferenze diplomatiche e, nel 1907, fu nominato Secretario do Prefeito do Distrito Federal. Sempre nel 1907, fu eletto Principe dos Poetas Brasileiros dalla testata Fon-Fon.
La proiezione a livello nazionale dello spessore della personalità di Bilac lo portò a collaborare con diverse riviste, quali: Atlântida (1915-1920), Branco e Negro (1896-1898), Brasil-Portugal (1899-1914), A Imprensa (1885-1891) e A Leitura (1894-1896).
Nel 1915, il poeta creò un movimento a favore dell'istituzione della leva obbligatoria, due anni più tardi, ricevette il titolo di Professore Honoris Causa dalla Universidade de Sao Paulo
Il grande amore di Bilac fu Amelia de Oliveira, sorella del poeta Alberto de Oliveira. I due, tuttavia, non riuscirono a sposarsi per colpa dell'altro fratello della donna che riteneva Olavo un uomo senza futuro. Il secondo fidanzamento dell'intellettuale fu con Maria Selika, figlia del chitarrista Francisco Pereira da Costa. La storia durò meno della precedente. 
Bilac morì il 28 dicembre del 1928, il suo corpo giace nel Cemitério de São João Batista a Rio de Janeiro.
Il letterato, a lato di Alberto Oliveira e Raimondo Correia, rappresenta la maggiore espressione del Parnassianesimo in Brasile. I tre, infatti, sono conosciti come la Triade Parnassiana.
Olavo Bilac era cosciente del ruolo che ricopriva nella società brasiliana dell'epoca, basti citare il celebre discorso che pronunciò il 3 dicembre del 1907, in occasione di un evento organizzato in suo onore:
Ciò che state, come Brasiliani, lodando e premiando in questa sala, è il lavoro arduo, fecondo, rivoluzionario, coraggioso di una generazione letteraria alla quale appartengo e il ruolo definito, preciso, dominante che questa generazione ha conquistato con il suo lavoro, affinchè l'uomo letterato, in seno alla civilizzazione brasiliana [...] Cosa abbiamo fatto? Abbiamo fatto ciò: abbiamo trasformato ciò che era fino ad allora un passatempo, un divertimento, in quello che oggi è una professione, un culto, un sacerdozio: abbiamo stabilito un prezzo per il nostro lavoro, perchè abbiamo fatto di questo lavoro una necessità primordiale della vita morale e della civiltà della nostra terra..."

Opera
Importando il Parnassianesimo francese e la tradizione lusitana, Olavo Bilac diede preferenza alle forme fisse del lirismo, specialmente al sonetto. Durante i primi vent'anni del XX secolo, i sonetti del letterato furono declamati quasi ovunque. 
Importantissime sono le composizioni Via Lactea, Profissao da Fé e Lingua Portugues, dalle quali si evince il credo estetico di Bilac, caratterizzato dal culto per lo stile, dalla purezza della forma e del linguaggio e dalla semplicità come risultato del lavoro. Olavo, inoltre, viveva un'altra personalità artistica: quella del poeta epico, espressione di ciò era il poema O Caçador de Esmaraldas, che celebrava la disillusione e la morte dell'esploratore Fernando Dias Pais.
Alcuni anni più tardi, i poeti parnassiani divennero il principale obiettivo del Modernismo. Nonostante la contestazione modernista, la poesia di Bilac ha sempre avuto un posto di distacco nella letteratura brasiliana.


Opere:
  • Antologia poética
  • Através do Brasil
  • Conferências literárias (1906)
  • Contos Pátrios
  • Crítica e fantasia (1904)
  • Crônicas e novelas (1894)
  • Dicionário de rimas (1913)
  • Hino à Bandeira
  • Ironia e piedade, crônicas (1916)
  • Língua Portuguesa, soneto sobre a língua portuguesa.
  • Livro de Leitura
  • Poesias (1888)
  • Tarde (1919) - Poesia, org. de Alceu Amoroso Lima (1957)
  • Teatro Infantil
  • Tratado de Versificação - em colaboração com Guimarães Passos
  • Tratado de versificação (1910)
Fonti:
  • Olavo Bilac: patrono do Serviço Militar. 16ª circunscrição de serviço militar. 
  • Eduardo Fernandes Paes (2000). Nossa língua, nossa pátria (em português). Intervox.nce.ufrj.br
  • LESSA, Kathleen. Kaleidoscópio Literário. Kathleenlessa.prosaeverso.net.
  • SANTOS, Paula Perin dos. Análise do poema "Língua Portuguesa", de Olavo Bilac. Infoescola.com.
  • Eduardo Fernandes Paes (2000). Nossa língua, nossa pátria - "Última flor do Lácio, inculta e bela" (em português). Intervox.nce.ufrj.br. 
  • Paula Perin dos Santos (2009). Análise do poema "Língua Portuguesa (em português). Infoescola.com.
  • Wilhelm. Juca e Chico História de Dois Meninos em Sete Travessuras. (tradução: Olavo Bilac) 11ª edição. São Paulo: Melhoramentos, s/d.. Unicamp.br.
  • Site da Academia Brasileira de Letras

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