La Catedral Metropolitana de Belém o Catedral da Sé, fa parte del complesso di edifici storici conosciuto come Feliz Lusitania ed è anche sede dell’Arcidiocesi di Belém.
La struttura, inoltre, durante il Cirio de Nazaré (la maggiore processione del mondo), gioca un ruolo da protagonista , : dopo la funzione religiosa, infatti, il corteo parte dalla cattedrale per terminare nella Basilica de Nossa Senhora de Nazaré.
Storia
La prima chiesa di Belém do Parà venne edificata tra le mura del Forte do Presepio e, anni più tardi, venne spostata nell’attuale Largo da Sé. A partire dal 1719, la Diocese do Maranhao, su richiesta di D.Joao V, venne smembrata. Dalla riforma nacque la Diocese do Parà, con la conseguente trasformazione della chiesetta in Sede Epicopale.
L’antica chiesa nel 1748 venne demolita per far spazio all’attuale Igreja Matriz. Il progetto, in ossequio alle correnti artistiche dell’epoca, applicava lo stile barocco-pombalino. Nel 1755, dopo alcune interruzioni, la direzione dei lavori venne affidata all’architetto italiano Antonio José Landi. Il professionista, giunto a Belém nel 1753, era conosciuto per la progettazione e la realizzazione di diverse strutture. Landi modificò la facciata del tempio aggiungendo due torri laterali e un frontone, confermando, così, lo stesso stile impiegato con la Igreja das Mercês de Belém, ossia delle regole luso-brasiliane con influenze bolognesi, città d’origine dell’architetto. Il risultato fu una struttura unica in tutto il Brasile, con un imponente frontone, due pinnacoli piramidali neoclassici e una statua della Nossa Senhora ospitata in una nicchia, elementi che ricalcano in parte il barocco-rococò.
Il 23 dicembre del 1755, D. Frei Miguel de Bulhoes, 3° vescovo di Belém, benedì la nuova cattedrale ancora in costruzione. Il giorno seguente, accompagnato da una processione, trasferì il Sacrissimo Sacramento dalla Igreja de São João Batista alla nuova struttura.
I lavori, tuttavia, a causa della mancanza di fondi, vennero interrotti tra il 1761 e il 1766. Il 5 febbraio del 1766, Landi tornò in chiesa per controllare l’abside, fu il tratto iniziale della ripresa degli interventi.
L’8 settembre del 1771 venne inaugurato lo spazio riservato al coro. Nel mese di febbraio del 1774, D. Frei João Evangelista Pereira da Silva, appena rientrato dalle visite pastorali, annunciò l’ultimazione ufficiale dell’altare maggiore della Igreja da Sé de Nossa Senhora da Graça do Pará. Secondo alcuni documenti storici, infatti, durante le calende di febbraio del 1774, alle 9 di mattino, D. Frei João Evangelista Pereira dell’Ordem da Penitência avrebbe benedetto l’abside e l’immagine di Sua Santissima Padroeira Nossa Senhora da Graça, mentre il retablo non sarebbe stato ancora terminato. Quest’ultimo, concluso più tardi e firmato da Landi, ospitava una raffigurazione della N.Sra da Graça del ‘700, realizzata dal pittore portoghese Pedro Alexandrino de Carvalho.
La consegna ufficiale dei lavori avvenne solo nel 1782.
Dopo 100 anni, il vescovo Dom Antonio de Macedo Costa ritenne opportuno procedere alla restaurazione della cattedrale. Il retablo originale e la raffigurazione del ‘700 andarono perdute (le opere sono attualmente ammirabili solo tramite dei disegni risalenti a quell’epoca).
L’altare principale, creato a Roma nel XIX secolo da Luca Carimini, era in marmo e alabastro. La pietra pregiata venne donata direttamente da Papa Pio XI.
Gli affreschi interni, invece, erano opera degli italiani Domenico de Angelis e Giuseppe Capranesi. Le raffigurazioni si riferivano agli ideali di Fede e Carità, con una grande pittura che ritraeva D. Marcelo Costa mostrando alla Nossa Senhora il mantenimento della promessa di ornare il tempio.
Nel 1882, infine, venne installato il famoso organo costruito nell’officina del francese Aristide Cavaillé-Collvenne.
La cerimonia d’inaugurazione della nuova cattedrale avvenne il 1° maggio del 1892, in presenza dei vescovi del Maranhao e del Parà che accompagnavano il cerimoniere D. Jerônimo Tomé da Silva, successore di D. Macedo Costa.
Nel 1906, la Catedral da Sè diventò arcidiocesi, mentre nel 2005, dopo anni di incuria, venne sottoposta ad un restauro durato 4 anni.
Ossario
Situato nel corridoio parallelo alla Sacristia dos Cônegos, l’Umbrais da Eternidade è uno spazio che contiene moduli destinati ai resti mortali. La Catedral da Sè, al contrario di altre cattedrali, ospita il ricordo di umili defunti, semplici devoti che hanno espresso il desiderio di esser accolti eternamente dal tempio.
Organo
Commissionato da Dom Antônio de Macedo Costa - 10° vescovo del Parà - l’organo venne costruito nelle officine francesi di Aristide Cavaillé-Coll.
Fu ultimato il 9 settembre del 1882 e, per l’occasione, furono invitati i maestri Veerkamp E. Bemardi, Petter e i componenti dell’Orquestra da Ópera Jone de Petrella. Venne dato spazio anche a dei cantanti paraensi, i quali si esibirono nell’ambito di un festival creato ad hoc per il lieto evento.
Con il passare del tempo e a causa della scarsa manutenzione, lo strumento si rovinò. Nel 1920, allora, una parte dell’organo venne smontata, riparata e accordata da Tota Andrade.
Venti anni dopo, il responsabile Americo Leale commissionò la realizzazione di alcuni pezzi all’europeo Aladr Révay. La creazione, tuttavia, a causa della scarsità dei fondi, non avvenne e il progetto fu abbandonato
Nel 1989, grazie alla tenacia del Monsignore Nelson Brandão Soares, l’interesse nella riparazione riprese. L’intervento del religioso, poi, fu provvidenziale poichè l’organo era gravemente rovinato, con le parti in legno quasi totalmente distrutte dai tarli.
Sensibilizzati dal monsignore, il Governo locale, alcune imprese private e i fedeli diedero un grande aiuto, oltre a ciò, secondo alcuni documenti storici, l’intervento di Théo Haerpfer, bisnipote del proprietario dell’officina francese Haerpfer, fu fondamentale per la chiusura delle negoziazioni e l’avvio del restauro.
Le opere, tuttavia, furono interrotte poichè sopraggiunsero diversi problemi fiscali legati al trasferimento dell’organo dal Brasile in Europa e viceversa. A tutto ciò si sommò - secondo le ricerche del professore Hugo de Oliveira Rocha della UFPa (Universidade Fe-deral do Pará) - il cambio favorevole alla Francia che determinò il conseguenziale aumento dei costi complessivi.
Solo nel 1995, grazie, ancora una volta, alla tenacia del Monsignore, vennero raccolti ulteriori fondi con un’iniziativa che coinvolse artisti brasiliani, associazioni musicali, banche e multinazionali.
Raggiunto il capitale necessario, nel mese di marzo dello stesso anno, i tecnici Haerpfer e Winter si recarono a Belèm per smontare l’organo e per riportarlo totalmente restaurato un anno dopo.
La cerimonia di inaugurazione avvenne il 14 giugno del 1996, in occasione della Festa del Sacro Cuore di Gesù.
L’organo Cavaillé-Coll da Sé è formato da 25 mila pezzi distribuiti su un’altezza di 8 metri per 5 m di larghezza e 3,5 m di profondità. Attualmente è il maggior organo di tutta l’America Latina.
Fonti:
- AÇÂO Social do Curato da Sé. Nova et Vetera, Belém do Pará, 1996.
- ROCHA, Hugo de Oliveira. A Catedral de Belém: resumo histórico e momento atual no centenário de sua sagração. Belém do Pará: Falangola, 1992.
- Revista Caixa Expressiva – Ano 6 – Número 12 – Dezembro de 2002
- A Igreja da Sé- Monsenhor Américo Leal – 1979 – gráfica Falangola – Belém Pará.
- A Catedral de Belém – Hugo de Oliveira Rocha, 1992-Falangola Editora – Belém.
- A Catedral de Belém do Pará – 1996 – Gravuras e dados históricos compilados em 1942 pelo então cura da Sé, Revdo. Monsenhor Américo da Silva Leal.
- Nova et Vetera –Ação Social do Curato da Sé – no. 0 ano 1996 – Belém Pará