La storia della dominazione francese di Sao Luis è strettamente legata al progetto Francia Equinoziale, ovvero alla creazione di una colonia francese in Sudamerica. Il disegno espansionistico, difatti, ebbe inizio nel 1612, quando Daniel de la Touche, conosciuto come Senhor de la Ravardiere, partì dal porto di Cancale con 500 coloni a bordo di tre navi (Regente, Charlotte e Saint-Anne). Gli uomini decisero di stabilirsi su un’isola che, in onore del re Luigi XIII, chiamarono Saint Louis. Il successivo 8 settembre, in occasione della costruzione del Fort Saint Luis, i frati cappuccini tennero la prima funzione religiosa. Tale data venne scelta come il giorno ufficiale della fondazione della città. Le azioni dei Francesi, tuttavia, vennero notate dai Portoghesi, i quali, partiti dal Pernambuco, decisero di riconquistare il territorio. Nel mese di novembre del 1614, nonostante la resistenza dei Francesi appoggiati dagli indios, la famosa Battaglia di Guaxenduba decretò la fine della Francia Equinoziale. Nel 1615, inoltre, un’altra truppa lusitana conquistò definitivamente il Maranhao e Jeronimo de Albuquerque venne posto al comando della città.
Nel 1620, quando gli Azzorriani arrivarono a Sao Luis, venne dato inizio alla coltivazione della canna da zucchero. La pianta, grazie all’impiego della manodopera indios schiavizzata, veniva trasformata in zucchero ed alcol e diventò la principale attività economica della regione.
Data la scarsità di banconote, tuttavia, i prodotti venivano spesso barattati con delle merci arrivate dal Parà, dall’Amazzonia e dal Portogallo. Tra i beni più preziosi rientrava la stoffa che, non di rado, entrava a far parte anche del testamento dei signori più ricchi dell’epoca.
Fonti:
- «Tocantins River» Encyclopedia of Latin American History and Culture: http://www.encyclopedia.com/article-1G2-3078905426/tocantins-river.html
- Invasões francesas no Brasil - Portal São Francisco: http://www.portalsaofrancisco.com.br/alfa/invasoes-francesas-no-brasil/invasoes-francesas-no-brasil.php