Volare da Rio de Janeiro a New York sulle ali della musica. Ecco l'idea di Bruno Veiga Neto. Bruno si trovava ad Harlem, in un pub non conosciuto dai soliti turisti. Era un locale che macinava musica jazz pura. Quando la gente seppe che era brasiliano, gli artisti si inchinarono dinanzi al rappresentante di una cultura musicale così geniale e florida. Addirittura c'era gente che imparò il portoghese per comprendere i testi di Tom Jobim. Bruno decise di girare il documentario, il lungometraggio nacque insieme alla passione del giovane regista per il jazz. Cominciò a vivere sulla propria pelle il viaggio che fecero grandi come Joao Gilberto, si rese conto di quanto il jazz influenzò il samba e gli altri generi musicali, raccolse i frutti che seminò il film Orfeo Negro creando um mix latino tra jazz e samba. Do Jazz ao Samba dimostra questo fenomeno di esportazione che nacque con Carmen Miranda e andò perfezionandosi con Ary Barroso, Chico Buarque, Milton Nascimento, Ivan Lins fino ai giorni nostri con la musica elettronica. Nel documentario vi sono le testimonianze di Ivan Lins, Elza Soares, Marcos Valle, Diogo Nogueira, Haroldo Costa, Léo Gandelman, Tárik de Souza e Roberto Menescal. Ma abbiamo anche Jamiroquai, Black Eye Peas, Nora Jones. America e Brasile si sfiorano. Il messaggio di Do Jazz ao Samba, sottolinea Bruno, è quello di raccontare come due generi musicali così diversi hanno influenzato la musica attuale. Un modo anche per porre la musica brasiliana al livello che merita: nell'Olimpo dei grandi generi musicali mondiali.
Ma la favola ha un epilogo triste: la mancanza di fondi. Bruno, dopo aver anticipato alcune somme, ha ricorso al sistema Crowd Funding che consente il reperimento di capitale tramite donazioni on-line. Chiunque potrà collaborare e, a seconda della somma, avrà come premio l'inserimento tra i titoli di coda!
Il film dovrebbe uscire anche in lingua inglese data la richiesta negli USA, India, Olanda, Cina, Canada.
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Il trailer del documentario è già un programma: