Lucinha ci parla di nuovo di suo figlio Cazuza: O tempo não para - Viva Cazuza - Cultura Brasil

Lucinha ci parla di nuovo di suo figlio Cazuza: O tempo não para - Viva Cazuza

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Lucinha con Cazuza
 Ci separano 21 anni dalla morte del grande poeta del rock, Cazuza. La madre, Lucinha Araujo, ha voluto che il figlio venisse ricordato con una battaglia. Questa donna battagliera che tanto ci ricorda lo spirito del figlio, così testardo e forte fino all'ultimo, si è schierata a favore dei bambini portatori di AIDS. Ha fondato un'associazione, l'associazione Viva Cazuza. Lucinha, all'età di 75 anni si prende cura di 24 bamini e 150 adulti malati di HIV con l'aiuto di 24 professionisti. Ma non tutto è facile, il sogno è grande e ha fatto i conti con la realtà: una ispezione della Vigilancia Sanitaria lasciò la direttrice in lacrime. A questo si aggiunge la scarsità di fondi, i diritti delle canzoni non bastano. Lucinha non si perde d'animo, ha deciso di scrivere un libro. Il libro è O tempo não para - Viva Cazuza. Un libro scritto con la mano di una madre sofferente che ammazza questa sofferenza accontentando i bambini affetti dal terribile virus. I racconti nascono dal basso, dai disastri sociali per arrivare in alto, una scala ascendente che porta fino a Ney Matogrosso, Sandra de Sa. Ney afferma che Cazuza, se vissuto, sarebbe rimasto uguale: irriverente, libertino e con alto senso critico. C'è anche una testimonianza di Serginho Maciel, il compagno della storia più duratura di Cazuza. Serginho riporta l'episodio di quando vide il poeta del rock per l'ultima volta, lui gli chiese: "cominciamo di nuovo?". Senza sapere cosa fare, Serginho andò via senza dire una parola. Con una frase riassume il tutto: "Ciò che accadde, ne è valsa la pena". Sono 256 pagine di biografia e memoria, edito dalla Globo.
Dedicato alla cara Giulinha, per la sua pazienza e disponibilità

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