Nelson Cavaquinho, grande compositore brasiliano, caratterizzò la sua carriera musicale da pezzi malinconici. Cavaquinho scrisse i classici del samba brasiliano. A 100 anni dalla nascita del grande artista, esce Uma Flor para Nelson Cavaquinho, un CD commemorativo della vita musicale di Nelson. Un tributo prodotto con molta cura da Thiago Marques Luiz ed etichettato Lua Music.
Il CD è da ascoltare perchè, come si intende dal titolo, ogni artista porta un fiore al grande Nelson: una canzone cantata da esponenti di vari generi musicali. La grandezza dell'album, appunto, si coglie in questo: una mixtura dei vari stili e generi di generazioni nuove e vecchie; ognuno con la propria interpretazione, ognuno con il proprio apporto musicale. La musica di Nelson stringe tutti in un grande abbraccio.
Alcione apre le danze con Quando eu me chamar saudade. Segue l'interpretazione magistrale di Leci Brandão con Palhaço e la voce calda e profonda di Emílio Santiago che canta Minha festa. Beth Carvalho, alla quale il disco è dedicato per essere una delle maggiori interpreti di Cavaquinho, appare cantando A Mangueira me chama.
Ma il CD contiene anche le voci della nuova generazione, un cocktail emozionante con le voci di Verônica Ferriani in Se você me ouvisse. Teresa Cristina pone il suo accento carioca in Quero alegria. Fabiana Cozza da il proprio tocco di classe con la sua voce dolce in Pranto de poeta e Diogo Nogueira mostra la propria confidenza con il genere in Cuidado com a outra.
Marcos Sacramento, uscendo un momento dalla MPB ed entrando nel samba, stupisce tutti con Dona Cartola. Senza contare Zeca Baleiro che usa la propria chiave di lettura in Juízo final. Arnaldo Antunes, ricercatore assiduo di strade differenti, imbocca la sua con Luz negra. Rita Ribeiro mescola A vida con un poco di Rita e Angela Ro Ro canta A flor e o espinho. Luiz Melodia canta la Degraus da vida. Ma la sorpresa maggiore è la particolarissima voce di Filipe Catto, una voce androgina che canta con accento jazz Duas horas da manhã.