Basilio da Gama, l'Arcade Romano - Cultura Brasil

Basilio da Gama, l'Arcade Romano

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Josè Basilio da Gama nacque l'8 aprile del 1741 a Sao Josè do Rio das Mortes, l'attuale Tiradentes, in Minas Gerais. Suo padre era Manuel da Costa Vila-Boas, un ufficiale dell'esercito.
Nel 1757, già orfano di padre, cominciò a frequentare il Colegio dos Jesuitas a Rio de Janeiro. Quando, due anni dopo, nel 1759, Gomes Freire de Andrade, 1° Conde de Bobadela, ordinò di chiudere il collegio, seguendo il programma di persecuzione mosso dalla corona portoghese contro la Compagnia di Gesù, il giovane Basilio si mantenne fedele alla sua vocazione e andò a Roma, alla ricerca dell'appoggio della chiesa.
Tra il 1760 ed il 1766 fu ammesso, grazie al poeta Michel Giuseppe Morei, nella Arcadia Romana, con il nome di Temindo Sipilio. Il fatto di esser riuscito un poeta di una colonia come Basilio ad entrare nella prestigiosa ed esclusiva Arcadia Romana, fa pensare che sia stato raccomandato dal clero portoghese.

Nel 1768, ritornò in Brasile, a Rio de Janeiro ma nuovamente partì alla volta dell' Europa, recandosi a Coimbra. In questa occasione, fu arrestato a Lisbona per aver dimostrato delle simpatie verso i gesuiti. In cambio della libertà, promise alle autorità di vivere in Angola. Il poeta si diede da fare per evitare la condanna ma, un evento positivo e negativo allo stesso tempo, lo salvo: l' incontro con il futuro Marques de Pombal, responsabile della persecuzione ai gesuiti.
Basilio, nel 1769, riuscì a conquistare le simpatie del marchese grazie ad un epitalamo dedicato alla figlia di costui. 
Nello stesso anno fu pubblicato il poema epico O Uruguai, dedicato a Francesco Xavier de Mendonça Furtado, fratello di Pombal. Traspare dall'opera l'intento di Basilio di elogiare l'uomo potente del Portogallo dell'epoca. L'autore descrive anche il valore dei Guarani. Le uniche critiche sono rivolte ai gesuiti per la loro condotta da villani, ritratti come ingannatori degli indigeni e, per di più, contrari alla politica pombalina.











Il rafforzamento dell'amicizia con Pombal, garantì a Basilio il ruolo di segretario personale del Marchese. Con la caduta politica del suo protettore, il poeta soffrì persecuzioni politiche, essendo obbligato a trasferirsi frequentemente da Corte a Colonia do Brasil e viceversa.
Il 31 luglio del 1795, Basilio morì durante un soggiorno a Lisbona. Fu sepolto nella Igreja da Boa Hora.

Opere:

  • Epitalâmio às núpcias da Sra. D. Maria Amália(1769)
  • O Uraguai (1769)
  • A declamação trágica (1772), poema dedicado às belas artes
  • Os Campos Elíseos (1776)
  • Relação abreviada da República e Lenitivo da saudade (1788)
  • Quitúbia (1791)
Traduzioni in italiano:

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