Traduzione in italiano:
Il Contrario dell'amore
Il contrario di bello è brutto, di ricco è povero, di nero è bianco, questo s'impara prima di andare a scuola. Se fai una ricerca tra i bambini, ascolterai anche che il contrario dell'amore è l'odio. Si sbagliano. Fai una ricerca tra gli adulti e scoprirai la risposta esatta: il contrario dell'amore non è l'odio, è l'indifferenza.
Che cosa è preferibile, che la persona che ami passasse ad odiarti o che le fossi totalmente indifferente? Che perdesse il sonno immaginando dei modi per farti star male o che dormisse come un angelo la notte intera, scordandosi totalmente della tua esistenza? L'odio è anche un modo di essere insieme a qualcuno. Già l'indifferenza non ammette dichiarazioni o lamentele: il tuo nome non è più registrato all'anagrafe.
Per odiare qualcuno, abbiamo bisogno di riconoscere che questo qualcuno esiste e che ci provoca sensazioni, per peggiori che siano. Per odiare qualcuno, abbiamo bisogno di un cuore, anche se freddo e raziocinio, anche se doloroso. Per odiare qualcuno spendiamo energia, neuroni e tempo. Odiare ci dà fili bianchi tra i capelli, rughe sul volto e angustia nel petto. Per odiare, abbiamo bisogno dell'oggetto dell'odio, abbiamo bisogno di lui anche se per dedicargli il nostro rancore, la nostra ira, la nostra poca comprensione e poco umore per tollerarlo.
L'odio, se avesse un colore, sarebbe rosso, lo stesso colore dell'amore.
Ora, per essere indifferenti a qualcuno, abbiamo bisogno di cosa? Di qualche cosa. La persona in questione può fare bungee jumping, seguire un corso di moda, ricevere un Oscar o un ergastolo, non ce ne importiamo. Non giudichiamo i suoi atti, non osserviamo i suoi modi, non testimoniamo la sua esistenza. Lei non esige da noi occhi, bocca, cuore, cervello: il nostro corpo ignora la sua presenza e molto meno s'interessa della sua assenza. Non abbiamo il numero di telefono delle persone che non telefoniamo. La indifferenza, se avesse un colore, sarebbe il colore dell'acqua, colore di nulla.
Un bambino non ha mai sperimentato questa sensazione: o è molto amato, o criticato per ciò che fa. Un bambino è sempre sui due punti dell'altalena, appoggio o rimprovero, ma mai è ignorato. Solo più tardi, quando avrà bisogno di un'attenzione che non sia quella materna o paterna, scoprirà che l'amore e l'odio abitano lo stesso universo, dunque che la indifferenza è un esilio nel deserto.
Originale in portoghese:
O contrário do Amor
O contrário de bonito é feio, de rico é pobre, de preto é branco, isso se aprende antes de entrar na escola. Se você fizer uma enquete entre as crianças, ouvirá também que o contrário do amor é o ódio. Elas estão erradas. Faça uma enquete entre adultos e descubra a resposta certa: o contrário do amor não é o ódio, é a indiferença.
O que seria preferível, que a pessoa que você ama passasse a lhe odiar, ou que lhe fosse totalmente indiferente? Que perdesse o sono imaginando maneiras de fazer você se dar mal ou que dormisse feito um anjo a noite inteira, esquecido por completo da sua existência? O ódio é também uma maneira de se estar com alguém. Já a indiferença não aceita declarações ou reclamações: seu nome não consta mais do cadastro.
Para odiar alguém, precisamos reconhecer que esse alguém existe e que nos provoca sensações, por piores que sejam. Para odiar alguém, precisamos de um coração, ainda que frio, e raciocínio, ainda que doente. Para odiar alguém gastamos energia, neurônios e tempo. Odiar nos dá fios brancos no cabelo, rugas pela face e angústia no peito. Para odiar, necessitamos do objeto do ódio, necessitamos dele nem que seja para dedicar-lhe nosso rancor, nossa ira, nossa pouca sabedoria para entendê-lo e pouco humor para aturá-lo. O ódio, se tivesse uma cor, seria vermelho, tal qual a cor do amor.
Já para sermos indiferentes a alguém, precisamos do quê? De coisa alguma. A pessoa em questão pode saltar de bung-jump, assistir aula de fraque, ganhar um Oscar ou uma prisão perpétua, estamos nem aí. Não julgamos seus atos, não observamos seus modos, não testemunhamos sua existência. Ela não nos exige olhos, boca, coração, cérebro: nosso corpo ignora sua presença, e muito menos se dá conta de sua ausência. Não temos o número do telefone das pessoas para quem não ligamos. A indiferença, se tivesse uma cor, seria cor da água, cor do ar, cor de nada.
Uma criança nunca experimentou essa sensação: ou ela é muito amada, ou criticada pelo que apronta. Uma criança está sempre em uma das pontas da gangorra, adoração ou queixas, mas nunca é ignorada. Só bem mais tarde, quando necessitar de uma atenção que não seja materna ou paterna, é que descobrirá que o amor e o ódio habitam o mesmo universo, enquanto que a indiferença é um exílio no deserto.