Relazione Tennis e Beach Tennis
Dopo aver meditato molto sull'argomento, sono arrivato alla conclusione che i matrimoni (relazioni) sono di due specie: ci sono i matrimoni del tipo tennis e i matrimoni del tipo beach tennis.
I matrimoni tipo tennis sono una fonte di rabbia e risentimento e terminano male. I matrimoni tipo beach tennis sono una fonte di allegria e hanno la chance di avere una vita lunga. Mi spiego.
Per iniziare, un'affermazione di Nietzche, con la quale concordo pienamente. Lui diceva: "Nel riflettere sulla possibilità di un matrimonio, ognuno dovrebbe porsi la seguente domanda:
Tu credi che saresti capace di conversare con piacere con questa persona fino alla sua vecchiaia?"
Tutto nel matrimonio è transitorio, ma le relazioni che sfidano il tempo sono quelle costruite sull'arte del conversare.
Sherazade sapeva questo. Sapeva che i matrimoni basati sul piacere del letto sono sempre decapitati dal mattino e terminano con le separazione perchè i piaceri del sesso si esauriscono rapidamente, terminano con la morte, come nel film L'Impero dei Sensi. Per questo, quando il sesso era già morto nel letto e l'amore non poteva più esser raccontato attraverso quest'ultimo, Sherazade lo resuscitava con la magia della parola: iniziava una lunga conversazione senza fine, che doveva durare mille e una notte. Il sultano ammutoliva ed ascolatava le sue parole come se fossero musica. La musica dei suoni o della parola - è la sessualità sotto forma d'eternità: è l'amore che resuscita sempre, dopo esser morto. Ci sono le carezze che si fanno con il corpo e le carezze che si fanno con le parole.
E, contrariamente a ciò che pensano gli amanti inesperti, fare le carezze con le parole non è ripetere tutto il tempo:"Io ti amo". Barthes avvertiva: "Passata la prima confessione, io ti amo non vuol dire più nulla". E' nel discorso che il nostro vero corpo si mostra, non nella sua nudità anatomica, ma nella sua nudità poetica.
Ricordo l'insegnamento di Adelia Prado: "Erotica è l'anima".
Il tennis è un gioco feroce. L'obiettivo è far fuori l'avversario. E la sua sconfitta avviene per suo errore: l'altro è stato incapace di restituire la palla. Si gioca a tennis per far sbagliare l'altro. Il buon giocatore è quello che tiene la esatta cognizione del punto debole dell'aversario, è giustamente lì che va a dare la sua coltellata. Parola molto suggestiva - che indica il suo obiettivo sadico, che è quello di tagliare, interrompere, dirottare. Il piacere del tennis si trova, pertanto, nel momento in cui il gioco non può più continuare perchè l'avversario è stato cacciato via. Termina sempre con la gioia di uno e la tristezza dell'altro.
Il beach tennis assomiglia al tennis: due giocatori, due racchette e una palla. Solo che, affinché sia bello il gioco, è necessatio che nessuno dei due perda. Se la palla arriva mezza storta, sappiamo che non è stato di proposito e facciamo il più grande sforzo del mondo per restituirla bene, nel posto sicuro, affinchè l'altro possa prederla. Non esiste avversario perchà non c'è nessuno che viene messo in difficoltà. In questo caso, o vincono entrambi o non vince nessuno. E nessuno resta felice quando l'altro sbaglia. L'errore di uno, nel beach tennis, è un incidente che non doveva accadere. E chi sbaglia chiede scusa, e chi ha sbagliato si sente in colpa. Ma non ha importanza: si inizia di nuovo questo delizioso gioco nel quale nessuno segna punti...
La palla: sono le nostre fantasie, irrealtà, sogni sotto forma di parole. Conversare è colpire il sogno qui, colpire il sogno lì...
Ma ci sono coppie che giocano con i sogni come se si giocasse a tennis. Restano ad aspettare il momento buono per la coltellata. Il tennis è così: si riceve il sogno dell'altro per distruggerlo, romperlo, come una bolla di sapone... Ciò che si cerca è aver ragione e ciò che si vince è l'allontanamento. In questo caso, chi vince perde sempre.
Già nel beach tennis è diverso: il sogno dell'altro è un giocattolo che deve essere conservato, perchè si sa che, se è sogno, è cosa delicata, del cuore.
Il buon ascoltatore è quello che, nel parlare, apre spazi affinché le bolle di sapone dell'altro volino libere nel vento. Palla va, palla viene - cresce l'amore... Nessuno vince, per vincere insieme. E si desidera che l'altro viva sempre, eternamente, affinchè il gioco non abbia mai fine...
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Relacionamento Tênis e Frescobol
Depois de muito meditar sobre o assunto concluí que os casamentos (relacionamentos) são de dois tipos: há os casamentos do tipo Tênis e há os casamentos do tipo Frescobol.
Os casamentos do tipo tênis são uma fonte de raiva e ressentimentos e terminam mal. Os casamentos do tipo Frescobol são uma fonte de alegria e têm a chance de ter vida longa. Explico-me.
Para começar, uma afirmação de Nietzche, com a qual concordo inteiramente. Dizia ele: "Ao pensar sobre a possibilidade do casamento, cada um deveria se fazer a seguinte pergunta:
"Você crê que seria capaz de conversar com prazer com esta pessoa até sua velhice?"
Tudo o mais no casamento é transitório, mas as relações que desafiam o tempo são aquelas construídas sobre a arte de conversar.
Sherezade sabia disso. Sabia que os casamentos baseados nos prazeres da cama são sempre decapitados pela manhã, e terminam em separação, pois os prazeres do sexo se esgotam rapidamente, terminam na morte, como no filme O Império dos Sentidos. Por isso, quando o sexo já estava morto na cama, e o amor não mais se podia dizer através dele, Sherezade o ressuscitava pela magia da palavra: começava uma longa conversa sem fim, que deveria durar mil e uma noites. O sultão se calava e escutava as suas palavras como se fossem música. A música dos sons ou da palavra - é a sexualidade sob a forma da
eternidade: é o amor que ressuscita sempre, depois de morrer. Há os carinhos que se fazem com o corpo e há os carinhos que se fazem com as palavras.
E contrariamente ao que pensam os amantes inexperientes. Fazer carinho com as palavras não é ficar repetindo o tempo todo:
"Eu te amo". Barthes advertia: "Passada a primeira confissão, eu te amo não quer dizer mais nada". É na conversa que o nosso verdadeiro corpo se mostra, não em sua nudez anatômica, mas em sua nudez poética. Recordo a sabedoria de Adélia Prado: "Erótica é a alma".
Tênis é um jogo feroz. O objetivo é derrotar o adversário. E a sua derrota se revela no seu erro: O outro foi incapaz de devolver a bola. Joga-se tênis para fazer o outro errar. O bom jogador é aquele que tem a exata noção do ponto fraco do seu adversário, é justamente para aí que ele vai dirigir sua cortada. Palavra muito sugestiva - que indica o seu objetivo sádico, que é o de cortar, interromper, derrotar. O prazer do tênis se encontra, portanto, no momento em que o jogo não pode mais continuar porque o adversário foi colocado fora de jogo. Termina sempre com a alegria de um e a tristeza de outro.
Frescobol se parece muito com o tênis: dois jogadores, duas raquetes e uma bola. Só que, para o jogo ser bom, é preciso que nenhum dos dois perca. Se a bola veio meio torta, a gente sabe que não foi de propósito e faz o maior esforço do mundo para devolvê-la gostosa, no lugar certo, para que o outro possa pegá-la. Não existe adversário porque não há ninguém a ser derrotado. Aqui ou os dois ganham ou ninguém ganha. E ninguém fica feliz quando o outro erra. O erro de um, no frescobol, é um acidente lamentável que não deveria ter acontecido. E o que errou pede desculpas, e o que provocou o erro se sente culpado. Mas não tem importância: começa-se de novo este delicioso jogo em que ninguém marca pontos...
A bola: são nossas fantasias, irrealidades, sonhos sob a forma de palavras. Conversar é ficar batendo sonho prá lá, sonho prá cá....
Mas há casais que jogam com os sonhos como se jogassem tênis. Ficam à espera do momento certo para a cortada. Tênis é assim: recebe-se o sonho do outro para destruí-lo, arrebentá-lo, como bolha de sabão.. O que se busca é ter razão e o que se ganha é o distanciamento. Aqui, quem ganha sempre perde.
Já no frescobol é diferente: o sonho do outro é um brinquedo que deve ser preservado, pois se sabe que, se é sonho, é coisa delicada, do coração.
O bom ouvinte é aquele que, ao falar, abre espaços para que as bolhas de sabão do outro voem livres ao vento. Bola vai, bola vem - cresce o amor... Ninguém ganha, para que os dois ganhem. E se deseja então que o outro viva sempre, eternamente, para que o jogo nunca tenha fim...