Mater dolorosa, Correia Lima |
L'Accademia formò una serie di ottimi artisti ma quasi tutti avevano il limite di essere negligenti oppure di dedicarsi a dei lavori decorativi secondari. L'unica eccezione fu Almeida Reis, contemporaneo di Bernardelli nonchè unico degno concorrente. La proclamazione della Repubblica segnò la fine di un' epoca e dimostrò, quanto fossero urgenti, delle riforme sul sistema d'insegnamento che accompagnassero i drastici cambiamenti sofferti dalla società. Un Projecto de Reforma no Ensino das Artes Plásticas fu presentato, nel 1890, al Ministro degli Interni da parte di Décio Villares, Montenegro Cordeiro e Aurélio de Figueiredo. Costoro attaccarono l' Accademia definendola obsoleta e retrograda nonchè limitativa delle libertà simbolizzate dall'avvento della democrazia. I proponenti, inoltre, pretesero un decentramento dell'insegnamento tramite l'inserimento dell'educazione artistica nelle scuole, disciplina che avrebbe creato un certa sensibilità verso l' arte da parte della popolazione. Il progetto prevedeva anche la sostituzione dell'Accademia con un Museo Nazionale. La proposta non fu accolta, era alquanto utopistica per quel momento storico. Queste idee potevano essere concretizzate solo dopo che la nuova forma di governo si fosse stabilizzata. In questo periodo di transizione, ciò che si osservò nella scultura fu uno svuotamento. Lo storico Gonzaga Duque, descrivendo il Salao del 1905, ironizzava sul monopolio esercitato da Bernardelli nonchè sull'enorme impiego di risorse circa l'insegnamento della scultura, la quale aveva un solo allievo, Corrêa Lima.
Il critico Jacob Klintowitz notava che uno dei fattori cruciali del declino dell'antico sistema di insegnamento fu il cambiamento nell'approccio all'arte e alla creatività. "L'artista non ritira gli eccessi della natura e non impone ad essa il proprio quadro completo di valori. Lui - affermava Jacob - apprende durante l'atto della creazione. [...] E' tramite l'esercizio del lavoro che l'artista scopre se stesso, mette in gioco le nuove forze dell'anima e psichiche e scopre la sua vera identità", in un grande contrasto con il vecchio modo di concepire le cose, quando l'arte era ritenuta pubblica e seguiva un' ideologia generale e dominante, indicando ad ogni creatore i mezzi per adeguarsi alle richieste della società.
La statuaria prodotta nelle decadi successive ancora seguiva i canoni della vecchia scuola, sotto l'influenza della filosofia Positivista che si diffuse all'inizio della Repubblica.
Bibliografia:
Bibliografia:
- Weisz, Suely de Godoy. "Rodolpho Bernardelli, um perfil do homem e do artista segundo a visão de seus contemporâneos". In: 19&20 - A revista eletrônica de DezenoveVinte, 2007; II
- Cordeiro, Montenegro; Villares, Décio & Figueiredo, Aurélio de. Projecto de Reforma no Ensino das Artes Plásticas - Apresentada ao Cidadão Ministro e Secretário de Estado dos Negócios do Interior - pelos cidadãos Montenegro Cordeiro, Décio Villares e Aurélio de Figueiredo. Rio de Janeiro: Central, 1890.
- Lima, Corrêa (1878 - 1974)". In: Enciclopédia Itaú Cultural, 07/08/2007
- Estrada, Luiz Gonzaga Duque. "Salão de 1905". In Contemporâneos - Pintores e esculptores. Rio de Janeiro: Typ. Benedicto de Souza, 1929,
- Doberstein, Arnoldo Walter. Cadernos de Memória II: Porto Alegre 1900-1920 - Estatuária e Ideologia. Porto Alegre: SMC, 1992.