Poema Per Tutte le Donne
Nel tuo bianco seno piango.
Le mie lacrime scendono lungo il tuo ventre
E s'imbevono del profumo del tuo sesso.
Donna, che macchina sei, che solo mi possiedi disperato
Confuso, bambino per contenerti!
Oh, non chiudere le tue braccia sulla mia tristezza, no!
Ah, non abbandonare la tua bocca nella mia innocenza, no!
Uomo sono bello
Macho sono forte, poeta sono altissimo
E solo la purezza mi ama e lei è dentro di me come una città e ha mille e una porte.
Ai! I tuoi capelli profumano di fior di mirto
Meglio sarebbe morire o vederti morta
E mai, mai poterti toccare!
Ma, fauno, sento il vento del mare sfiorarmi le braccia
Angelo, sento il calore del vento nelle spume
Passerotto, sento il nido nel tuo pelo...
Correte, Correte, oh lacrime nostalgiche
Affogatemi, strappatemi da questo tempo
Portatemi sul campo delle stelle
Datemi subito la luna piena
Datemi il potere calmo del sonetto, datemi l'illuminazione delle odi, datemi il cantico dei cantici
Che non ne posso più!
Che questa donna mi divora!
Che io voglio fuggire, voglio mia madre voglio il collo della Nostra Signora!
I libri di Vinicius de Moraes sono acquistabili consultando i cataloghi Amazon, La Feltrinelli e IBS. I siti propongono i testi in varie lingue, compresa l'originale. Grazie al servizio offerto dalle note aziende, è possibile comprare le pubblicazioni anche ad un prezzo più conveniente:
Poemas para todas as mulheres
No teu branco seio eu choro.
Minhas lágrimas descem pelo teu ventre
E se embebedam do perfume do teu sexo.
Mulher, que máquina és, que só me tens desesperado
Confuso, criança para te conter!
Oh, não feches os teus braços sobre a minha tristeza não!
Ah, não abandones a tua boca à minha inocência, não!
Homem sou belo
Macho sou forte, poeta sou altíssimo
E só a pureza me ama e ela é em mim uma cidade e tem mil e uma portas.
Ai! Teus cabelos recendem à flor da murta
Melhor seria morrer ou ver-te morta
E nunca, nunca poder te tocar!
Mas, fauno, sinto o vento do mar roçar-me os braços
Anjo, sinto o calor do vento nas espumas
Passarinho, sinto o ninho nos teus pêlos...
Correi, correi, ó lágrimas saudosas
Afogai-me, tirai-me deste tempo
Levai-me para o campo das estrelas
Entregai-me depressa à lua cheia
Dai-me o poder vagaroso do soneto, dai-me a iluminação das odes, dai-me o cântico dos cânticos
Que eu não posso mais, ai!
Que esta mulher me devora!
Que eu quero fugir, quero a minha mãezinha quero o colo de Nossa Senhora!