Dona Maria I, José Leandro de Carvalho |
A partire dalla metà del XVIII secolo si osservava un cambiamento graduale nello spirito coloniale grazie all'impatto delle idee illuministe e classiciste importate dall'Europa. Tale nuovo orientamento sanciva il declino dell'influenza della Chiesa sulla società europea e l'inaugurazione della reazione contro gli eccessi drammatici del Barocco e contro le decorazioni capricciose del Rococò. Secondo la studiosa Anna de Carvalho, i cambiamenti
nell'arte avvenivano maggiormente sul piano teorico perchè i valori del mondo portoghese erano ancora latenti, il risultato fu la paradossale trasmissione di concetti di modernità con un fondo di Barocco.
Nonostante tutto, nelle metropoli e nelle colonie esisteva un sistema di insegnamento artistico istituzionalizzato sotto forma di Accademie, le quali già sorsero a partire dal VII secolo in altri paesi. Le istituzioni erano capaci di incorporare, metabolizzare e trasmettere le novità razionaliste e scientifiche dell'Illuminismo e del Neoclassicismo nel campo delle arti portoghesi. I tentavi di stabilire dei canoni, come la creazione di corsi d'arte della Real Casa Pia e dell'Academia do Nu, furono mal recepiti dalla popolazione a causa dei preconcetti ancora radicati.
I cambiamenti, comunque, erano inevitabili. La prima città ad esser travolta da tale rivoluzione fu Rio de Janeiro che già dal 1763, essendo capitale della colonia e principiale piazza dei prodotti minerari di Minas Gerais, ospitava una classe borghese ricca che contendeva le opere d'arte con la nobiltà e il clero.
La conseguenza fu che la pittura brasiliana iniziò a sperimentare una maggiore laicità, proliferò la ritrattistica, la rappresentazione di paesaggi, scene urbane, allegorie profane e nature morte. Oltre a ciò, diversi artisti della fine del Barocco ebbero la possibilità di studiare in Europa, mettendosi in contatto con le tendenze più progressiste che determinarono una produzione ibrida, debitrice di riferimenti barocchi e rococò con neoclassici.
E' importante precisare che nel resto del paese si praticò la pittura di forte tradizione barocca per un periodo significativo. Esempi erano Manuel de Ataide, capo della scuola mineira che morì nel 1830; José Teofilo de Jesus, una delle maggiori figure a Bahia che morì solo nel 1847 e José Rodrigues Nunes, morto nel 1881. Manuel lasciò delle opere rococò, Teofilo, diverse opere artistiche con un piccolo rinnovamento stilistico e José firmò molte opere barocche.
Oltre ai citati, altri personaggi, principalmente di estrazione più popolare, mantennero viva l'antica tradizione fino al XIX secolo. Tali esempi dimostrano la complessità dell'evoluzione dell'arte e della pittura in Brasile e la molteplicità delle forze in movimento.
Tra i maestri più conosciuti del periodo di transizione, sono degni di nota (a Bahia) José Maria Cândido Ribeiro e Antônio Joaquim Franco Velasco, quest'ultimo maestro di José Rodrigues Nunes e Bento José Rufino Capinam.
A Rio, invece, Leandro Joaquim realizzò opere religiose, ritratti e paesaggi, ma fu famoso principalmente per la creazione di sei pannelli con scene di Rio de Janeiro, ritenuti tra i più antichi della categoria; José Leandro de Carvalho, invece, era tra i ritrattisti più ricercati della Rio del XIX secolo: il pittore arrivò a lavorare per la corte di Dom Joao VI. Sempre a Rio, erano degni di nota: João Francisco Muzzi che introdusse delle innovazioni con il genere del ritratto collettivo, Manuel Dias de Oliveira (allievo a Roma del famoso Pompeo Baton) e Francisco Pedro do Amaral, l'ultimo grande volto della Escola Fluminense, uno dei primi allievi di Debret che, nominato capo delle decorazioni della Casa Imperial, lavorò nel Palacio da Quinta da Boa Vista e nel Palaço Imperial. Le sue migliori opere furono ospitate dal palazzetto della Marchesa de Santos (oggi Museu do Primeiro Reinnado).
Igreja do Nosso Senhor do Bonfim, particolare del cielo dipinto da Antônio Velasco |
Retrato da Marquesa dos Santos, Francisco Pedro do Amaral |
Bibliografia:
- Oliveira, Carla Mary S. Arte colonial e mestiçagens no Brasil setecentista: Irmandades, artífices, anonimato e modelos europeus nas capitanias de Minas e do norte do Estado do Brasil. Programa de Pós-Graduação em História da Universidade Federal de Minas Gerais, ago-dez 2009.
- De Carvalho, Anna Maria Fausto Monteiro. Da Oficina à Academia: A transição do ensino artístico no Brasil. IN Actas do VII Colóquio Luso-Brasileiro de História da Arte, Universidade do Porto, 20 a 23 de junho de 2005.
- Eulalio, Alexandre. O Século XIX. In. Marino, João (Org). Tradição e Ruptura: Síntese de Arte e Cultura Brasileiras. São Paulo: Fundação Bienal de São Paulo, 1984-1985.