Alenquer è un municipio brasiliano dello Stato del Parà. Conta circa 57 mila abitanti ed è posizionato ad un’altitudine di 52 m sul livello del mare. La città è raggiungibile tramite imbarcazione, oppure per via aerea e terrestre.
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Storia
Secondo il politico Fulgêncio Simões, la zona era stata scelta dai cappuccini della Pietà per la catechesi: i frati si sarebbero stabiliti in loco probabilmente alla fine del XVII secolo.
Il loro insediamento sul Rio Curuà avrebbe anche attratto diversi indios della regione. Nell’area occupata dai religiosi, tuttavia, erano già presenti le tribù dei Barés o Abarés, uniti in un’aldeia conosciuta dai Portoghesi come Arcozellos.
Dopo una serie di difficoltà, i cappuccini decisero di trasferirsi altrove e, con l’aiuto degli indigeni del Rio Trombetas, si spostarono sui margini del Rio Surubù fondando l’omonima aldeia .
Nel 1758, il governatore e capitão-general Francisco Xavier de Mendonça Furtado decise di trasformare l’insediamento in una vila con il nome di Alenquer.
Il Conselho do Governo, tuttavia, durante la seduta del 14 maggio del 1833, stabilì di declassare la vila e di accorparla al vicino municipio di Santarém.
Nel 1848, con la legge n.140, Alenquer ritornò ad essere una vila e, il 10 giugno del 1881, con la n. 1050, finalmente diventò un municipio.
Nel 1938, la città possedeva due distretti: Alenquer (che abbracciava i territori di Cuipéua,Paraná-Miri) e Curuá, entrambi rimasti sino ad oggi.
Turismo
Museu da Cidade de Alenquer – il museo, fondato nel 1866 per esporre il patrimonio storico-scientifico dell’Amazzonia, contiene una collezione di pipe raccolte sul posto durante gli anni ‘30 e ‘40. Gli oggetti si riconducono a delle manifestazioni preistoriche diffuse nella zona, ossia l’utilizzo di pipe in diversi riti propiziatori, come quelli per la fertilità. Dei 26 reperti raccolti, infatti, 12 hanno una forma allusiva all’organo riproduttivo maschile. Si tratta dei primi oggetti fallici scoperti in tutto il Brasile. Prima di allora, difatti, solo una statuetta in ceramica riconducibile alla cultura maiorana presentava tali caratteristiche.
Il museo ospita anche delle pipe con forme antropomorfe, zoomorfe e composte. La varietà delle sagome è motivata dall’impiego di quest’ultime nei diversi riti: gli indigeni, in realtà, fumavano delle erbe allucinogene per mettersi in contatto con esseri sovrannaturali.
Con il passare del tempo, però, l’utilizzo di pipe che bruciavano solo tabacco diventò un’abitudine delle popolazioni locali.
Igreja Matriz de Santo Antônio – secondo il politico Fulgêncio Simões, la chiesa fu costruita a seguito della demolizione di un’altra, avvenuta nel 1849.
L’opera venne conclusa nel 1870 e fu edificata grazie ai contributi della comunità cattolica locale che fornì i materiali necessari alla costruzione e all’allestimento, come la donazione di una fonte battesimale.
Il 19 giugno del 1881, tuttavia, a seguito di un incendio partito dall’altare, molte immagini sacre vennero rovinate, inclusa una raffigurazione di Santo Antonio che, nel 1910, venne restaurata a Olbidos.
Tra il 1886 e il 1895, la chiesa fu totalmente ristrutturata utilizzando i fondi dei fedeli.
Tra il 1915 e il 1917, l’edificio venne dotato di illuminazione ad acetilene e, nel 1929, venne decorato con delle piastrelle. Dieci anni dopo, invece, venne montato un parafulmini sul campanile che, nel 1954, fu gravemente danneggiato da un temporale.
Gli ultimi lavori risalivano al 2001: commissionati dai Missionários do Verbo Divino (SVD), prevedevano l’istallazione di panche, sedie, rivestimenti nonchè di immagini della Via Crucis, il tutto rispettando lo stile spagnolo.
Cachoeira Vale do Paraíso – una cascata che attrae moltissimi visitatori. E’ consigliabile la visita durante l’inverno, ossia quando la mole d’acqua è tale da garantire uno spettacolo unico.
Cidade dos Deuses – situata in mezzo alla foresta amazzonica, la Cidade dos Deuses è un insieme di rocce scolpite dal vento che raggiunge vette anche di 5 metri. Il complesso, grande circa 4 Km², venne scoperto per caso dagli abitanti del posto e reca delle pitture rupestri.
I massi assumono delle forme molto curiose ai quali il popolo di Alenquer ha dato dei nomi. L’area, poi, è priva di alberi e sono presenti dei cactus, fattori molto rari e caratteristici in una zona coperta da foresta amazzonica.
Choeira Véu de Noiva e Cachoeira Preciosa – sono accessibili tramite un percorso a piedi che accompagna un ruscello circondato da orchidee e bromelie. A tratti il corso d’acqua presenta delle rapide e non sono esclusi passaggi tra altissime pareti rocciose.
Laghi Curumum e Uruxi – sono due laghi separati che, durante la stagione delle piogge, si fondono per circa 4 mesi, formando una grande superficie d’acqua.
L’area è circondata da un grande campo dove sono ammirabili moltissime varietà di uccelli.
Fonti:
- (PDF). IBGE.
- Área territorial oficial. Resolução da Presidência do IBGE de n° 5 (R.PR-5/02). Página visitada em 5 dez. 2010.
- Censo Populacional 2010. Instituto Brasileiro de Geografia e Estatística (IBGE) (29 de novembro de 2010). Página visitada em 11 de dezembro de 2010.
- http://www.amazon.com.br/~heidtman/historia.htm
- Raquel Aguiar, Ciência Hoje on-line http://www.uol.com.br/cienciahoje/chdia/n557.htm
- http://estradasecaminhos.blogspot.it/2011/04/alenquer-cidade-dos-deuses.html
- http://www.fazendohistoria.net/2011/06/igreja-matriz-de-santo-antonio-162-anos.html