Il bandolim, di origine europea, fu introdotto in Brasile dagli Italiani e dai Portoghesi alla fine del XVII secolo. La sua origine spesso è associata a quella degli altri strumenti a corda ma, composizioni per bandolim, o meglio ancora mandolino, già erano eseguite un secolo prima da Vivaldi, Mozart, Beethoven e altri.
Diffusissimo in vari continenti, lo strumento era presente in molte manifestazioni della musica popolare; era utilizzato nelle orchestre, durante le feste di strada portoghesi, nella musica indiana, nelle rodas de choro, eventi molto diversi accomunati dalla versatilità del bandolim.
Il bandolim è uno strumento polifonico, ossia, capace di riprodurre più suoni nello stesso momento.
In Brasile è molto utilizzato nello choro. Tuttavia, esistono ancora dei dubbi circa l'origine della introduzione dello strumento in questo genere musicale. Re dello choro, tuttavia, resta il cavaquinho, caratterizzato da un suono più intenso e maggiore semplicità nell'esecuzione. Il bandolim, invece, ha ben 8 corde, raggruppate a due a due e, ad una maggiore complessità nell'esecuzione, segue un suono più dolce e soave.
Sicuramente, l'introduzione dello strumento musicale, affiancato al clarinetto ed alla fisarmonica, nonchè agli strumenti a percussione ( pandeiro, a volte tumbadora), ha favorito la larga diffusione dello choro durante il XX secolo.
Tuttavia, il bandolim suonato come strumento solista, risale ad epoca più recente a causa della tecnica difficile unita allo scarso numero di musicisti. Solo Luperce Miranda e, successivamente, Jacob do Bandolim - quest'ultimo potrebbe essere definito uno dei migliori "bandolimisti" che ha avuto il Brasile - inaugurarono questa tendenza .
Attualmente, grande interprete è Hamilton de Hollanda: con il suo bandolim a 10 corde è ritenuto un vero e proprio virtuoso.
Hamilton de Hollanda