Elba Ramalho - una delle regine musicali del nord, ambasciatrice del forrò e del frevo con 35 anni di esperienza in ritmi affini – ritorna in scena con un nuovo lavoro. Come ogni buon nordestino, Elba è pronta ad accettare nuove sfide, a percorrere nuovi cammini e, quindi, a rischiare proponendo un repertorio diverso per il suo 33° disco Do Meu Olhar Pra Fora. Ramalho, infatti, avendo superato il traguardo dei 60 anni, ha affermato di voler “spiccare nuovi voli” esplorando nuove sonorità.
La paraibana, dunque, non dimenticando le proprie origini, si è affacciata al mangue beat di Chico Science, ha messo a dura prova la propria pronuncia francese, si è cimentata nel reggae e si è aperta al rock e al fado.
Riguardo il mangue beat, nonostante la cantante avesse dimostrato la propria familiarità con il genere musicale durante il Carnevale, la registrazione di Risoflora di Chico Science & Nação Zumbi ha subito delle modifiche che le hanno dato maggiore dolcezza.
Oltre a ciò, Elba ha voluto fare un omaggio ad un aspetto molto importante della propria vita: la componente religiosa, emersa da Nossa Senhora da Paz, stupenda canzone firmata dai pernambucani Cordel do Fogo Encantado. La Ramalho ha scelto tale composizione poichè esalta il lato poetico della fede, un coinvolgimento emotivo molto acclamato dal pubblico.
Il lato più commuovente di tutto il progetto, tuttavia, resta il ricordo del maestro Dominguinhos, omaggiato con le inedite Olhando o Coração (Dominguinhos/Climério Ferreira) e Nos Ares de Lisboa/Um Passarinho Enganador (Dominguinhos/Fausto Nilo). Il sanfoneiro, difatti, grande amico di Elba, prima di lasciarci nel 2013, le aveva donato varie canzoni, tutte registrate a Fortaleza.
Di Dominguinhos è anche Contrato de Separaçao, scritta in collaborazione con la sua ex moglie Anastacia ed eseguita, nel disco, dalla fisarmonica di Toninho Ferraguti. L’impegno dei musicisti e di Elba è stato quello di preservare, il più possibile, l’impronta musicale del noto sanfoneiro.
La sfida maggiore per la Ramalho, tuttavia, è stata La Noyée, una canzone francese registrata con la partecipazione di Marcelo Jeneci al piano e alla fisarmonica. Elba, per rendere la propria pronuncia più fedele all’interpretazione di Serge Gainsbourg (l’autore), ha dovuto ricorrere all’aiuto di un ex console.
La produzione del disco è stata affidata a Yuri Queiroga e a Lula Mattar, quest’ultimo figlio di Elba. Yuri, nipote del compositore Lula Queiroga, aveva già lavorato con Elba nel disco Qual o Assunto Que Mais lhe Interessa? del 2007. Mattar, al contrario, non aveva mai collaborato con la madre sino ad ora.
In un’intervista, la cantante aveva affermato di aver invitato anche Chico Buarque per un duetto, ma quest’ultimo non avrebbe accettato a causa dei troppi impegni per la pubblicazione del libro O Irmao Alemao.
Do Meu Olhar Pra Fora - tracce:
- Olhando O Coração
- Fazê O Quê
- Só Pra Lembrar
- É O Que Me Interessa
- Nossa Senhora Da Paz
- Contrato De Separação
- Nos Ares De Lisboa/Um Passarinho Enganador
- Árvore
- Patchuli
- La Noyée
- Risoflora
- Ser Livre