Inacio Josè Alvarenga Paixoto era figlio di Simao Alvarenga Braga e Maria A. Braga.
Si sposò con la poetessa Barbara Heliodora Guilhermina da Silveira, dalla quale ebbe 4 figli: Maria Efigenia, Josè, Miguel e Joao de Alvarenga Braga.
Studiò nel Colegio dos Jesuitas di Rio de Janeiro. Terminate le scuole, si trasferì in Portogallo, dove ottenne il Bacharelato con lode in Diritto nella Universidade de Coimbra. Lì conobbe il poeta Basilio da Gama, del quale divenne amico.
In Portogallo ricoprì il ruolo di juiz de fora nel distretto di Sintra. Ritornò in Brasile con l'incarico di senatore per la città di Sao Joao del Rei, in Minas Gerais. Nella cittadina ricoprì anche la carica di ouvidor (un tipo di magistrato) nella giurisdizione di Rio das Mortes.
Più tardi lasciò la magistratura ed iniziò ad occuparsi di agricoltura e di miniere.
Fu amico degli esponenti più illustri dell'epoca e condivideva con i maggiori intellettuali del suo tempo le idee libertarie dell'Illuminismo. Tra queste personalità, si distaccarono i poeti Claudio Manuel da Costa e Tomas Antonio Gonzaga, il frate Josè da Silva oliveira Rolim, il militare Joaquim Josè da Silva Xavier (O Tiradentes) e Joaquim Silverio dos Reis che avrebbe tradito i disertori.
Spinto da debiti e dalle imposte arretrate, finì per entrare nella Inconfidencia Mineira. Denunciato, imprigionato, giudicato e condannato, fu deportato in Angola, dove morì.
La sua piccola opera fu raccolta da Rodrigues Lapa. Inacio scrisse prevalentemente sonetti, rappresentando, questi ultimi, alcuni tra i migliori sonetti dell'Arcadismo in Brasile. Il tema trattato nelle sue poesie, era prevalentemente l'amore ma il poeta non escluse, dalle sue opere, critiche nei riguardi della società dell'epoca.
- A Dona Bárbara Heliodora, poesia
- A Maria Ifigênia, poesia
- Canto Genetlíaco, poesia, 1793
- Estela e Nize, poesia
- Eu Não Lastimo o Próximo Perigo, poesia
- Eu Vi a Linda Jônia, poesia
- Sonho Poético, poesia